La gestosi gravidica è un disturbo che colpisce circa il 5% delle donne durante l’ultimo trimestre di gravidanza e che dipende da fattori predisponenti collegati soprattutto all’età avanzata della gestante, al sovrappeso e al diabete.
Possibili cause della gestosi
Nonostante le cause della gestosi non siano ancora state definite con precisione, è risaputo che alla base della patologia si riscontrano anomalie di sviluppo della placenta e dei vasi sanguigni interessati, che portano ad uno scorretto scambio materno-fetale.
Trattandosi di una patologia multifattoriale, le possibili cause che contribuiscono alla sua insorgenza sono di varia natura, e precisamente:
- ipertensione arteriosa
- diabete
- insufficienza renale
- età superiore ai 40 anni
- storia famigliare per la malattia
- gestosi in una precedente gravidanza
- gravidanza gemellare
- tendenza al sovrappeso
- sindrome da anticorpi anti-fosfolipidici
Tali fattori contribuiscono a rallentare la crescita del feto all’interno della placenta, che non è più in grado di svolgere la sua funzione fisiologica.
Dato che il maggiore accrescimento corporeo e ponderale del feto si realizza negli ultimi tre mesi di gestazione, questo disturbo è molto pericoloso.
Prevenzione della gestosi
Poiché attualmente non è ancora possibile effettuare un’efficace prevenzione della gestosi, è necessario almeno prendere in esame gli eventuali fattori di rischio della gestante durante il primo trimestre.
Qualora venisse evidenziata la probabilità d’insorgenza di tale disturbo, la donna deve essere inserita in un programma di specifico monitoraggio.
I principali fattori di rischio sono i seguenti:
- presenza di un’elevata concentrazione di proteine nell’urina (proteinuria)
- indice glicemico nel sangue superiore a 100 mg/ml
- gravidanza multipla
- gestosi in una precedente gravidanza
- malattie autoimmuni
Quando viene identificato un elevato indice di rischio, la gestante deve mettere in atto alcune precauzioni, e cioè:
- limitare il consumo di sale (per evitare innalzamento della pressione arteriosa)
- porre particolare attenzione al regime dietetico limitando le calorie assunte
- impiegare aspirina a basso dosaggio, pari a 100 milligrammi ogni giorno, a partire dalla dodicesima settimana e fino al momento del parto
- non utilizzare farmaci, fitoterapici oppure integratori alimentari senza un preventivo consulto col proprio medico.
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