Quando ero incinta mi dicevo che la mia vita, dopo mio figlio, sarebbe stata stravolta. Lo dicevo come se stessi per passare in mezzo ad un uragano e con il terrore che, dopo essere passato, l’uragano avesse lasciato solo brandelli di me.
Ero spaventata e questa era la cosa che mi spaventava più di tutte: non avere più la vita di prima.
Quando sono diventata mamma per un po’ è stato davvero così.
I primi tempi, mesi, anni, per me sono stati quelli più difficili da gestire. Ho faticato ad instaurare un rapporto con quello che era mio figlio, ma anche una creatura inerme e che dipendeva da me in tutto e per tutto: mi sentivo in gabbia e questo era quanto riuscivo a provare e in gabbia ci vivevo perché avevo paura di fare qualsiasi cosa.
Poi, pian piano, mio figlio è cresciuto e io mi sono riappropriata di me stessa e di alcuni miei spazi e con un po’ d’aiuto (sì, sono una mamma fortunata che può lasciare spesso il figlio a suo padre e qualche volta anche ai nonni) sono tornata a fare quello che facevo prima.
Tutto.
Perché non c’è qualcosa che davvero i figli ti impediscono di fare ma, c’è un ma, le priorità non saranno più le stesse di prima.
Per questo non posso dire che la vita dopo i figli resta invariata, non tanto nelle azioni, quanto nei sentimento.
E, in fondo, è bello così.
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