Sembra il racconto di un film dell’orrore, un incubo tra i più terribili, ma quello che è emerso dalle indagini dei Carabinieri svela una terrificante realtà. Bambini sottratti ai genitori e dati in affido in strutture dove erano sottoposti a veri e propri lavaggi del cervello per allontanarli sempre di più dalle figure genitoriali.
La struttura dell’orrore
Quello che è avvenuto all’interno delle strutture che ospitavano questi bambini è assolutamente raccapricciante. I terapeuti della struttura che gestiva gli affidamenti dei bambini, e che dovevano svolgere attività di sostegno, sono sospettati in realtà di aver suggestionato i piccoli per allontanarli dalle famiglie. Lo scopo era quello di generare paure nei confronti dei genitori e infondere falsi ricordi di maltrattamenti e abusi, avvalendosi anche di quella che veniva subdolamente chiamata “macchinetta dei ricordi”, che altro non era che un dispositivo generante impulsi elettrici.
L’obbiettivo era quello di allontanare definitivamente i minori dai loro genitori e poi darli in affido retribuito a personaggi non sempre del tutto raccomandabili.
Addirittura i terapeuti per personificare mamma e papà si travestivano da personaggi cattivi come orchi o mostri intenti a sgridare i bambini o a far loro del male.
Inoltre, tutti i regali e le lettere che i genitori mandavano ai loro figli non venivano recapitati e rimanevano accatastati nei fondi della struttura.
L’indagine “Angeli e Demoni”
Le indagini hanno preso il via poco meno di un anno fa. I Carabinieri, “incuriositi” da un’anomala quantità di denunce di abusi sessuali fatte dai servizi sociali in questione, hanno iniziato a fare delle indagini portando alla luce diversi documenti falsi e svelando inoltre, l’infondatezza di queste denunce.
Da lì, l’indagine che ha preso il nome di “Angeli e Demoni”, ha portato alla luce un vero sistema criminale che permetteva di incassare soldi pubblici sulle spalle di bambini e delle loro famiglie.
Tutte le responsabilità di questo quadro inquietante sono ancora da chiarire, ma intanto le indagini hanno sventato un sistema che sembra coinvolgere almeno 27 indagati tra assistenti sociali, terapeuti e personaggi pubblici come il sindaco di Bibbiano (RE) e il direttore generale dell’Asl.
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