Quando si deve affrontare un trasloco si devono mettere in conto fatica e disagio.Fatica per inscatolare anni di vita vissuta in un luogo e disagio nel dover gestire la quotidianità con pochi oggetti essenziali.
Noi adulti siamo poco reattivi nei confronti dei cambiamenti e pensare di andare a vivere in un altra città o paese può essere destabilizzante, ma se si deve affrontare un trasloco con bambini piccoli la cosa può davvero gettarci nel panico.
Bisogna cercare di essere sereni il più possibile e trasmettere loro sicurezza. In realtà i bambini, soprattutto quelli più piccoli, si adattano facilmente alle situazioni, ma rompere quella che per loro è la routine quotidiana richiede una grande dose di pazienza e calma. Facile da dire, ma quando si ha fretta di sistemare tutta la casa dentro gli scatoloni, perdere la pazienza può capitare.
Non c’è niente di male, ma cerchiamo di riacquistarla velocemente. Cerchiamo di coinvolgere i bambini, se hanno l’età per farlo ovviamente, nelle nostre faccende, magari affidandogli piccoli compiti che li faranno sentire importanti, calcolati e non estranei a quanto sta accadendo.Vedere sparire il loro piccolo mondo, oggetto per oggetto in effetti, potrebbe creare loro qualche problema. Se sono ancora piccoli non capiranno che poi tutti i loro giochini riappariranno “magicamente” davanti ai loro occhi, ma noi proviamo comunque a spiegarglielo, intorno ai due anni i bambini iniziano a comprendere, magari non tutto, ma potranno sentirsi rassicurati.
Se ci girano attorno durante la fase dell’inscatolamento proviamo a non spazientirci, infondo il loro è solo un modo per dire “ehi, ci sono anche io”.
Diamogli qualche carezza e facciamoci aiutare nel riporre gli oggetti più piccoli e non pericolosi negli scatoloni, loro riusciranno a rilassarsi e, probabilmente, anche noi.
In ogni caso meglio evitare di cambiare casa troppo spesso se non strettamente necessario.
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