Immergersi nell’acqua fredda in estate è senza dubbio una sensazione piacevole, soprattutto perché rigenera i sensi e ritempra il corpo affaticato dal calore.
Non sempre però si conoscono i rischi che l’acqua fredda può provocare all’organismo, soprattutto dei bambini, che a livelli estremi può portare alla cosiddetta sindrome da idrocuzione, uno stato fisico patologico che in breve tempo può portare all’arresto cardio-respiratorio e, nei casi più gravi, alla morte per annegamento. Ma vediamo nel dettaglio i rischi connessi a questo fenomeno.
Sindrome da idrocuzione, quando è pericolosa?
Per evitare di incappare in questo pericoloso fenomeno è innanzitutto importante capirne le cause, strettamente collegate allo sbalzo tra la temperatura corporea elevata e il contatto con l’acqua eccessivamente fredda.
È bene sapere infatti che la temperatura normale dell’organismo si aggira intorno ai 36.5 °C – 37 °C, e può salire ancora in caso di attività fisica o di esposizione prolungata al sole.
L’idrocuzione, o sincope da immersione rapida, è caratterizzata da riflessi neurovegetativi scatenati dallo sbalzo di temperatura, che possono anche causare la morte per arresto cardiorespiratorio o per annegamento. La vasocostrizione causata dallo shock termico, può portare ad un arresto della circolazione cerebrale e quindi ad uno svenimento o ad un arresto cardiorespiratorio.
Cosa fare per prevenire la sindrome da idrocuzione nei bambini
Il rischio di andare incontro all’idrocuzione è particolarmente rischiosa per i bambini, perché capita spesso che si tuffino in acqua all’improvviso, ignorando i rischi connessi all’acqua troppo fredda. Inoltre i bambini passano gran parte del loro tempo a giocare sulla sabbia e sotto il sole, e se sono accaldati basta un niente per fare poi un bel tuffo nell’acqua molto fredda, come per esempio quella di lago o di fiume.
Per evitare il rischio di idrocuzione è importante evitare che i bambini si immergano di colpo nell’acqua molto fredda soprattutto dopo aver giocato a lungo tempo sotto il sole.
Come insegnava talvolta anche la nostra nonna per evitarci una congestione dopo mangiato, è importante bagnare man mano piccole parti del corpo, prima le gambe e le braccia, e poi immergere successivamente tutto il corpo.
Il rischio di sindrome di idrocuzione è particolarmente elevato in estate, ma non solo per i bambini, perché anche gli adulti amano tuffarsi in acque molto profonde e fredde, come ad esempio da una barca al largo.
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