Fiori, cioccolatini e pensierini: in questi giorni concomitanti con la festa della mamma, un turbinio di oggetti ha invaso vetrine e supermercati, estendendo la lunga mano del consumismo anche su questa data.
Un po’ come tutte le ricorrenze, anche la festa della mamma è diventata un business, ma non ha perso il suo smalto di giornata speciale e soprattutto, al di la’ delle strumentalizzazioni consumistiche, mai banale.
Per noi mamme, indaffarate e funambole, in bilico fra spese e pretese, divise fra pappe e pannolini, corsi e corse, a volte un po’ troppo protettive altre meno, sempre e comunque pronte a dare il massimo, ecco l’occasione giusta per fermarci un momento e tirare una riga in una sorta di bilancio.
La maternità che ti travolge la vita, impegni e sacrifici che non conoscono orari e nemmeno festività, un ciclo continuo di incombenze e doveri che fanno girare la ruota del tempo senza freno e, così, scivolano le settimane e volano gli anni: se non fosse per quei pantaloni ormai alla zuava, non potremmo crederci che il nostro piccolo sta diventando grande.
E come in un’auto in discesa, a volte occorre dare un colpo al freno per non perdere il controllo: fra i pianti e la brama di silenzio, i capricci e la pazienza in via d’estinzione, inaspettatamente due occhi grandi e stupiti ti fissano e due braccia si protendono per un abbraccio, un bacio e un “auguri mamma!”.
Per noi che, ogni giorno siamo alle prese per conciliare lavoro e famiglia, stanchezza e cura dei figli, questo giorno è un memorandum: impegnate nel mestiere più difficile del mondo, non dobbiamo mai lasciarci scoraggiare dalle fatiche e dai attimi di stanchezza.
La strada è in salita, è vero, ma quando meno te l’aspetti arriva quel piccolo “compenso” che vale più di mille sacrifici.
E non solo nella giornata della festa della mamma.
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