Si è aperto il processo all’infermiera che, nel trevigiano, è stata accusata di avere inoculato ai bambini dei finti vaccini. Secondo l’accusa la donna avrebbe evitato di somministrare i veri vaccini per poi falsificare i documenti relativi.
Finti vaccini: infermiera a processo
Dal 2009 al 2016 avrebbe somministrato ai bambini dei finti vaccini, per poi falsificare la documentazione vaccinale dei piccoli. Di questo è accusata un’infermiera che ha operato per diversi anni nel trevigiano. A sollevare la questione erano stati alcuni suoi colleghi, che avevano notato alcune stranezze. I bambini vaccinati dalla donna erano quindi stati esaminati, scoprendo così che buona parte di essi in realtà non risultava avere ricevuto nessun trattamento. Secondo quanto emerso dalle indagini l’infermiera si limitava a fingere di inoculare il vaccino. I lavori in aula si sono conclusi rapidamente e il processo è stato rinviato al 15 ottobre. Nel frattempo la donna, che non si è presentata in aula, ha dichiarato di essere del tutto innocente e di avere eseguito in modo corretto tutte le vaccinazioni. L’infermiera accusata ha sottolineato di essere favorevole ai vaccini e ha preso le distanze dal movimento no-vax. Rimane però il fatto che molti dei suoi piccoli pazienti non risultano, esami alla mano, essere stati veramente vaccinati.
Le accuse contro l’infermiera
Contro l’infermiera si sono schierati in aula un gruppo di genitori e le stesse aziende sanitarie in cui la donna aveva operato. Per lei le accuse sono di peculato, omissione d’atti d’ufficio e falsità in certificati. Il primo si riferisce alle dosi scomparse dei vaccini, che la donna ha dichiarato di avere usato ma che non risultano mai state effettivamente utilizzate sui pazienti. Le altre accuse invece si riferiscono alle dichiarazioni rilasciate dalla donna sui certificati vaccinali e sui documenti di uso interno delle aziende sanitarie, in cui la donna dichiarava il falso, almeno secondo l’accusa.
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