Una storia che ha dell’incredibile è quella che arriva dall’India, dove un uomo, alle prese con una buca per scavare una tomba per la sua piccola, morta al sesto mese di gravianza, ha trovato un vaso di terracotta con all’interno un’altra neonata, ancora viva.
La vicenda è accaduta nella regione di Uttar Pradesh a Bareilly ed è stata resa nota dalla Ntdv.
La storia di Hitesh Kumar Sirohi
Hitesh Kumar Sirohi, l’uomo che ha trovato ancora viva la neonata in un vaso di terracotta, aveva appena perso sua figlia nata morta dopo sei mesi di gestazione
Dopo aver scelto il luogo più adatto per seppellirla, ha iniziato a scavare e subito si è trovato di fronte un’altra neonata, questa volta viva ma abbandonata all’interno di un vaso.
Grandissimo lo stupore e l’incredibilità dell’uomo e di sua moglie, che si sono resi disponibili all’adozione, dal momento che hanno appena perso proprio una bambina.
La piccola, è stata subito portata in ospedale poiché le sue condizioni non erano ottimali. I medici hanno potuto constatare che era già in corso un’infezione ai polmoni ma piano piano sembra che stia rispondendo ai trattamenti e migliorando.
Intanto la polizia locale ha aperto un’indagine per cercare di trovare i genitori biologici.
La maledizione di nascere femmina in India
Purtroppo questa notizia, sebbene a noi sembri assurda e incredibile, è quasi all’ordine del giorno in India.
Secondo il canale inglese BBC, la pratica da parte dei genitori di sangue di eliminare le figlie femmine rimane uno dei principali problemi della Nazione.
Una figlia femmina infatti costa molto di più rispetto al maschio e, una volta adulta, è necessario munirla della dote matrimoniale che viene ancora richiesta dalle famiglie dei maschi, anche se illegalmente. Una dote alta è anche fondamentale per la donna perché in seguito non potrà mettere mano sull’eredità del marito.
Per le famiglie indiane la nascita di una figlia femmina è dunque considerata una vera e propria maledizione e aborto selettivo e infanticidio sono tragicamente all’ordine del giorno. Nella regione indiana di Tamil Nadu addirittura le seconde figlie femmine vegono chiamate le “destinate alla fossa”, in quanto impensabile per una famiglia sostenere un simile “faredello”.
I metodi utilizzati per mettere in atto quello che è stato definito un genocidio al femminile sono increbilmente vari: oltre ad essere sepolte vive, le neonate vengono annegate, soffocate o viene fatto mangiare loro del sale.
Vengono anche utilizzati metodi che possono indurre a “morte naturale”: ad esempio coprendo le piccole con panni bagnati per scatenare una polmonite o facendo bere loro alcol per provocare una terribile diarrea.
I numeri forniti dalle organizzazioni sono davvero raccapriccianti. Si calcola infatti che in India e in Cina vengono eliminate più bambine di quante ne nascano ogni anno in America.
La conseguenza di ciò è uno squilibrio demografico non indifferente che vede primeggiare il popolo maschile. Insomma nascere femmina in India può essere una vera e propria sentenza di morte.
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