Per andare incontro agli impegni professionali e personali dei genitori che non sanno come districarsi tra scadenze e appuntamenti o che, semplicemente, sono a caccia di qualche ora di relax, sono nati anche in Italia i baby parking e, anno dopo anno, si stanno diffondendo sempre più.
Letteralmente tradotti con “parcheggi per bambini”, la definizione potrebbe trarre in inganno, facendoli sembrare luoghi freddi, impersonali e poco sicuri per i bebè. La realtà, invece, è ben diversa.
I baby parking sono luoghi accoglienti, con orari flessibili, per offrire un servizio di custodia realmente su misura per ogni esigenza. Il personale è formato da educatori competenti.
Un punto che li distingue da asili e punti gioco è il target a cui si rivolgono. Infatti, possono ospitare bambini dai 13 mesi ai 6 anni e le ore di permanenza non possono essere più di 5 al giorno. Si svolgono molte attività, soprattutto creative e ricreative, come laboratori artistici, lavoretti e giochi collettivi. L’intento, infatti, è quello di far divertire i bambini, intrattenerli per qualche ora in modo sano e stimolare la socialità e l’integrazione.
Essendo una struttura più libera rispetto a Enti quali asili nido o scuole dell’infanzia, non occorre l’iscrizione. Si paga a ore, in base alla permanenza del reale del bambino. In alcuni baby parking si possono sottoscrivere abbonamenti o ticket, o possono esserci agevolazioni per negozi, palestre studi medici ecc…
Attorno ai baby parking, molto spesso, ruotano poi altre figure o servizi collaterali, come il baby&teen taxi (per accompagnare i bambini a scuola o alle varie attività extra-scolatiche), animatori per l’organizzazione di feste di compleanno, l’affitto di spazi per eventi e feste, ecc…
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