Il periodo della gravidanza è un momento speciale per tutte le future mamme ma, come tutte le esperienze nella vita, ha i suoi alti e i suoi bassi.
Per quanto sia bello sentire la vita crescere dentro di te, le nausee del primo trimestre possono essere fastidiose, così come lo sconvolgimento ormonale.
È splendido girare per negozi e comprare tutine, scarpine minuscole e i giocattoli con cui riempire la cameretta. Un po’ meno prendere appuntamenti con gli studi medici per tutti gli esami che bisogna fare quando si è in dolce attesa.
A questo proposito, ecco un elenco con tutte le visite da fare con le indicazioni su quando farle.
Il test di gravidanza e la prima visita dal ginecologo
Il primo esame che qualsiasi donna incinta deve fare è quello che le conferma di aspettare. Il primo campanello è il ritardo o “assenza” del ciclo che, quando accompagnato da nausee, gonfiore del seno, sonnolenza, fastidio per odori forti e altri sintomi, comporta subito l’acquisto di un test di gravidanza.
Oggi in farmacia è presente anche First to Know, un test di gravidanza su sangue facile da usare e molto attendibile visto che indaga la presenza o assenza dell’ormone “della gravidanza” beta-hCG.
Una volta accertata la bella notizia, si raccomanda una visita dal/la ginecologo/a entro le 10 settimane. Il/la dottore/essa prescrive subito analisi del sangue e delle urine.
Poi, effettua una prima ecografia che conferma la presenza della gravidanza, la corretta datazione, la presenza del battito cardiaco e si identificano alcune eventuali anomalie nelle strutture fetali.
Inoltre, dà una serie di indicazioni su come comportarsi dal punto di vista fisico, medico e alimentare per i successivi nove mesi.
Altri esami da fare durante il primo trimestre sono il Bi-test, l’analisi del DNA fetale, la villocentesi o, superate le 18 settimane, l’amniocentesi. Tutti test facoltativi che danno la possibilità di riscontrare eventuali anomalie genetiche.
Esami da fare durante il secondo trimestre
La visita ginecologica viene normalmente effettuata durante ogni mese della gravidanza. È così possibile discutere dei risultati dei test e iniziare eventuali terapie per contrastare carenze o integrare dei fattori. Grazie alle ecografie, la salute del/la bambino/a viene costantemente controllata.
Anche durante il secondo trimestre dovranno essere eseguiti degli esami del sangue e delle urine per controllare che i valori siano nella norma.
Un test da fare nel caso in cui la madre abbia avuto un precedente diabete gestazionale o presenti fattori di rischio (come un’età superiore ai 35 anni o familiarità al sovrappeso) è il carico di glucosio (OGTT).
Terzo trimestre: quali esami fare
All’altezza delle 32-33 settimane, se il feto non è ancora a testa in giù, dottore e coppia valutano insieme se usare la moxibustione per aumentare la probabilità di far capovolgere il piccolo.
Vanno effettuate altre analisi del sangue e delle urine. Quelle dell’ultimo trimestre devono assicurare una giusta riserva di ferro della donna e rilevare la presenza di virus per epatite B, C e HIV.
Un esame molto raccomandato dal Ministero della Salute è il tampone vaginale e rettale che serve per escludere la presenza dell’infezione da Streptococco beta-emolitico di gruppo B.
Durante le ultime visite ginecologiche si discute del parto, dei segnali del travaglio e delle tecniche per affrontare il dolore.
Nelle ultime ecografie, oltre a verificare la salute del feto, si controlla se la quantità di liquido amniotico e la morfologia della placenta sono ottimali.
Dopo tutto questo, non resta che aspettare l’arrivo del/la bambino/a. Sicuramente tutti i sacrifici saranno ripagati in pieno!
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