Noah Aldrich ha otto anni e vive nell’Idaho, negli Stati Uniti. Ha deciso di partecipare ad una gara di Triathlon accompagnato dal fratello disabile.
La storia
Tutto ha avuto inizio quando Noah ha sentito che nella sua città si sarebbe svolta una gara di triathlon: questo gli ha fatto immediatamente desiderare di partecipare con il suo fratellino.
A questo punto vi chiederete: cosa c’è di strano? Magari in altre situazioni la cosa più anomala sarebbe stata la giovane età dell’atleta ma in questo caso il problema era ben altro.
Il piccolo voleva partecipare col fratellino, Lucas, nonostante questo soffra di una grave malattia encefalica, la lissencefalia.
La lissencefalia è una rara malattia genetica, causata da mutazioni di geni sui cromosomi 7 e 17, che provoca uno sviluppo anomalo della corteccia cerebrale e impedisce al piccolo Lucas di camminare, parlare e persino mangiare autonomamente.
Come Noah ha risolto la situazione
La manifestazione della malattia del fratello, però, non ha fermato Noah dal suo obiettivo, cioè partecipare alla gara con lui: con una serie di stratagemmi ha permesso al fratellino di vivere un’esperienza che senza di lui non avrebbe mai potuto fare.
Il triathlon, come si può intuire dal nome, si compone in tre prove atletiche: 200 metri di nuoto, 3 miglia in bicicletta e un miglio di corsa.
Il 12 luglio, il giorno della gara, Noah ha affrontato la competizione portando con sé il fratellino per tutto il tempo, nonostante il caldo afoso della giornata, tramite un canottino gonfiabile durante la prova di nuoto, e sulla sua sedia a rotelle durante la gara di corsa.
Lucas da solo non sarebbe mai stato in grado di affrontare l’esperienza che il fratello ha deciso di regalargli, e nonostante la sua incapacità di parteciparvi attivamente, in tutte le foto che lo ritraggono il suo sorriso non permette di equivocare la felicità che non può comunicare a parole.
Magari Noah non sarà un grande eroe mondiale, ma lo è sicuramente per il suo fratellino e la sua famiglia.
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