Quando ero incinta incontravo solo mamme sorridenti e felici. Poi sono diventata madre e ho iniziato a vedere un’infinita schiera di genitori stanchi e preoccupati.
A me nessuno aveva detto quanto sarebbe stato difficile perché è così che funziona: nessuno ti dice mai la verità sulla maternità. O meglio, te la dicono in molti ma dopo, quando ormai ci sei dentro anche tu.
Sul diventare madre, diciamocelo, c’è ancora una sorta di tabù collettivo per cui nessuno ci dirà mai, incontrandoci col pancione, che da lì a pochi mesi il nostro riposo subirà una brusca interruzione, il senso di colpa un’impennata improvvisa e che la responsabilità verso qualcuno che non siamo noi ci schiaccerà da ora fino all’eternità.
Intendiamoci, lo so bene che non ci sono un’infinità di cose bellissime nel fatto di diventare madri, dico solo che ancora troppo spesso si crea una sorta di pericoloso pudore intorno a temi come la depressione, la stanchezza e la fatica che a volte si fa nell’accettarsi nel nuovo ruolo di genitore.
Pericoloso perché se a me qualcuno lo avesse detto, se mi avessero raccontato come veramente sarebbe andata, quel qualcuno mi avrebbe evitato un bel po’ di sofferenze, mi avrebbe fatto sentire meno sbagliata, mi avrebbe permesso di concentrarmi su quello che davvero contava: mio figlio.
Perché diventare madri è qualcosa di estremamente complicato. Bello, bellissimo, ma a volte doloroso e sapere prima come andrà, come sarà, che ci sarà altro oltre alla dolcezza e all’amore ecco, saperlo evita di farci sentire sole e sbagliate.
Per questo io lo dico, lo scrivo e lo ripeterò all’infinito.
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