Un’alimentazione sana, biologia e a chilometro zero è sempre da preferire.
Nei cibi presenti in commercio, molto spesso ad alto impatto ambientale, c’è il rischio di pesticidi e non si ha la certezza della provenienza. Ci sono alimenti che più di altri meritano di essere acquistati biologici, perché potenzialmente più inquinati e pericolosi. Vediamone alcuni nel dettaglio.
Tra la frutta, la mela è quella con il più alto tasso di sostanze chimiche e pesticidi usati nei trattamenti (e quindi di possibili residui sulla buccia). Preferire le mele biologiche significa portare a tavola un frutto più ricco di potassio e di fenoli e decisamente più saporito e gustoso. Seguono poi gli agrumi: arance e limoni, che, nelle coltivazioni intensive vengono riempiti di fertilizzanti azotati, con una diminuzione del loro contenuto vitaminico. Quelli bio, invece, anche se risultano mediamente più piccoli di quelli convenzionali, contengono fino al 30% di vitamina C in più. Anche l’uva non biologica può arrivare a avere, sulla buccia, residui di ben trenta prodotti chimici diversi, con il 70% di contaminazione da pesticidi. E dal momento che l’uva non si può sbucciare, appare chiaro il potenziale rischio a cui siamo esposti come consumatori. In più, è stato dimostrato che nell’uva proveniente da agricoltura organica, è contenuta una maggior percentuale di resveratrolo, una sostanza naturale anticancro. Infine, vanno citate anche le pesche che, se biologiche, hanno una maggior concentrazione di polifenoli antiossidanti e di enzimi.
Le uova non bio possono essere contaminate dagli antiparassitari, dai medicinali e dagli ogm somministrati a polli e galline negli allevamenti industriali e il tuorlo molto spesso viene colorato artificialmente. Gli allevatori biologici, invece, tutelano i diritti degli animali, garantendo loro spazi adeguati e alimentazione naturale.
I latte e latticini biologici hanno una più alta concentrazione di acidi grassi omega 3 (gli alleati del cuore), mentre quelli convenzionali, oltre ad essere più poveri di grassi importanti per l’organismo, possono contenere anche farmaci e ormoni dati alle mucche per produrre di più. Negli allevamenti biologici, invece, i bovini vivono in maniera naturale, seguendo il loro ciclo vitale, con pascoli liberi e foraggio privo di pesticidi e ogm.
Infine, il caffè. Secondo uno studio condotto dall’Università del Texas, le moderne aziende agricole (80%) coltivano il caffè anche in pieno sole, stravolgendo le naturali esigenze della coltura, che predilige le zone ombrose. Inoltre, per piantare al sole, vengono disboscati terreni e abbattuti alberi. In questo modo, nel naturale circolo dell’ecosistema, si è verificato un calo dei predatori naturali di insetti (in particolare i pipistrelli) e un conseguente aumento dei pesticidi per debellare i parassiti.
È importante, quindi, impegnarci quotidianamente, anche nel nostro piccolo, perché, come dice il detto popolare: “l’unione fa la forza”!
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