Dopo la première del film al Festival di Berlino si appresta a sbarcare a inizio marzo nelle sale italiane “Onward – Oltre la magia”, il primo prodotto di animazione firmato dagli studi Disney/Pixar in cui figura un personaggio omosessuale.
Personaggio omosessuale in un film della Pixar
Per la prima volta in un film di animazione prodotto dai Disney/Pixar Studios farà la sua comparsa un personaggio dichiaratamente omosessuale: dopo la prima di “Onward – Oltre la magia”, pellicola firmata dal regista Dan Scanlon, in quel del Festival del Cinema di Berlino (in corso questi giorni) è arrivata la conferma della svolta. A dire la verità già in passato la casa di produzione con sede in California aveva toccato marginalmente questo tema proponendo due presunte coppie lesbiche in “Alla ricerca di Dory” e “Toy Story 4” anche se i realizzatori non avevano mai fornito conferme in tal senso: e nonostante si tratterà solo di una semplice comparsa e non di uno dei personaggi principali, la scena in cui l’Agente Specter dichiara in modo naturale e senza tanti giri di parole la propria omosessualità ha fatto discutere.
Chi è la poliziotta ciclope Specter di “Onward”?
Nel film di animazione che sarà nelle sale italiane dal 5 marzo (ambientato in un mondo fantastico che vede due giovani fratelli lanciarsi in un viaggio alla ricerca della magia e nel ricordo del padre) c’è infatti una scena in cui l’Agente Specter, poliziotta con le sembianze di un ciclope, si lamenta di non andare d’accordo con la bambina della propria compagna e scherza a proposito dei capricci della “figlia della mia fidanzata”. Insomma un “coming out” netto ma allo stesso tempo non ostentato e relegato in una battuta di una scena minore del film per volere non solo del regista ma pure dei produttori: “Quella breve sequenza ci era sembrata adatta al contesto e l’abbiamo inserita” ha raccontato lo stesso Dan Scanlon in un’intervista, aggiungendo che quel personaggio serve anche a raccontare qualcosa di più sul mondo fantasy di “Onward” e che in fondo è pure lo specchio di una realtà moderna e in pieno cambiamento sotto i nostri occhi. “Quando abbiamo scritto la scena volevamo solo che fosse vera e sincera” ha aggiunto il regista che è anche sceneggiatore, spiegando che rappresenta la volontà di realizzare in futuro film molto più aperti sul tema dell’inclusività.
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