Quali sono i principali disturbi gastrointestinali nei piccoli? Come far fonte a questi e quando preoccuparsi? Per approfondire la tematica, MioDottore – piattaforma specializzata nella prenotazione online di visite mediche – ha coinvolto la dottoressa Beatrice Canziani, pediatra di Milano, che ha aderito al nostro progetto di video consulenza online: presto sarà ospite della nostra pagina Facebook per rispondere anche alle vostre domande.
Quali sono i principali disturbi di cui si occupa la gastroenterologia pediatrica?
La gastroenterologia pediatrica si occupa delle problematiche più diffuse in età pediatrica come: reflusso gastroesofageo, coliche del lattante, stipsi, dolore addominale ricorrente/cronico, celiachia, malassorbimento e malattie infiammatorie croniche intestinali
Uno dei problemi più frequenti che i genitori si trovano ad affrontare è quello della stipsi: quando c’è da preoccuparsi? C’è qualche accorgimento che possiamo prendere per ridurre il problema?
La stipsi in età pediatrica è molto comune (1 bambino su 4). Non è una condizione grave, ma deve essere affrontata in modo corretto il prima possibile per evitare conseguenze come la formazione di fecalomi (feci dure, bloccate nel retto) e l’instaurarsi di una stipsi cronica e dolore addominale cronico/ricorrente.
In linea generale provvedimenti utili in caso di stipsi sono: l’aumento del consumo di fibre (verdura, frutta, cereali integrali), liquidi (acqua) e l’eventuale associazione di “emollienti fecali”, per aiutare a rendere le feci più morbide e a regolarizzarne il transito intestinale.
Come affrontare invece le feci molli? Sono normali o sono sempre indice di un problema intestinale?
Le feci cambiano di consistenza dal neonato/lattante al bambino più grande, cambiando il tipo di alimentazione (passaggio da dieta esclusivamente liquida ad alimentazione solida). Il pediatra deve valutare caso per caso e decidere in base ad altri segni e sintomi se è necessario fare ulteriori approfondimenti. A volte è sufficiente effettuare un ciclo di probiotici (ma attenzione: ceppi accuratamente selezionati indicati dal curante).
Reflusso: quando è considerato un problema? Come si può intervenire e da che età?
Il reflusso è un evento fisiologico nei primi mesi di vita per concomitanza di fattori: anatomici (angolazione tra stomaco ed esofago), posizionali (incapacità di mantenere posizione eretta) e alimentari (dieta liquida).
È possibile intervenire se necessario a qualsiasi età e a vari livelli, non farmacologici (latte antireflusso, addensanti, educazione dei genitori su posizioni e accorgimenti vari) e raramente farmacologici.
È possibile una dieta vegana per i bambini? Ci sono accorgimenti particolari da prendere?
È possibile, ma è assolutamente necessario farlo in modo sicuro e consapevole, consigliati dal proprio pediatra o da un nutrizionista pediatrico e integrando alcuni nutrienti essenziali, come la Vitamina B12, per evitare danni da carenza anche molto gravi.
Bambini e celiachia: da che età si manifesta? Quali sono i segnali da tenere monitorati e come intervenire?
La celiachia si può manifestare a qualsiasi età a partire dall’introduzione del glutine nella dieta (svezzamento). È una malattia camaleontica, sintomi tipici sono diarrea, dolore addominale, distensione addominale, vomito e scarso accrescimento. Sintomi atipici anemia, stanchezza cronica, stitichezza alcune manifestazioni dermatologiche. In caso di sospetto, parlatene con il curante, no alle diete senza glutine fai da te.
Parliamo delle malattie infiammatorie intestinali: quali sono le più diffuse e da che età cominciano a manifestarsi? Come affrontarle?
Le principali malattie infiammatorie croniche intestinali sono la Rettocolite ulcerosa e il Morbo di Crohn. L’età media di insorgenza è tra i 10 e i 12 anni, ma sono possibili anche casi più precoci. L’esordio può essere acuto o subacuto.
I sintomi sono sia intestinali – diarrea cronica spesso con sangue, dolore addominale, stimolo doloroso alla defecazione- che extraintestinali – perdita di peso o arresto di crescita, febbri ricorrenti, anemia, debolezza.
Quali sono i campanelli d’allarme che potrebbero portare un genitore a rivolgersi a uno specialista?
Dolore addominale ricorrente/cronico, alterazioni della modalità di evacuazione (diarrea/stipsi) persistenti, presenza di sangue nelle feci, risvegli notturni per dolore addominale o dolore che impedisce le normali attività (gioco, sport), scarsa crescita in pesa/altezza, inappetenza e gonfiore addominale cronico.
È possibile prevenire l’insorgere di malattie gastrointestinali con l’alimentazione? Quali sono gli accorgimenti da adottare?
Un’alimentazione sana e varia, ricca di fibre, cereali integrali, olio extravergine di oliva e con un giusto apporto di liquidi favorisce il buon funzionamento intestinale e ne previene alcune problematiche come la stipsi che possono predisporre a conseguenze nella vita adulta (cancro del colon-retto).
Non esiste purtroppo un’alimentazione che possa prevenire le malattie infiammatorie intestinali o la celiachia, è sempre importante confrontarsi con il pediatra prima di eliminare selettivamente alcuni alimenti dalla dieta.
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