L’emergenza sanitaria causata dalla pandemia da Covid-19 ha stravolto la normalità delle famiglie italiane. L’isolamento sociale e la convivenza forzata tra le mura domestiche stanno mettendo a dura prova i rapporti interpersonali. Giornate scandite dalla monotonia, spazi ristretti, poco margine d’azione e totale assenza di relazioni stanno minando la stabilità di molte famiglie.
Le problematiche maggiori riguardano, però, i nuclei dove, al loro interno, si trovano minori o ragazzi con disabilità e disturbi clinici. Come si possono affrontare le giornate ai tempi della quarantena? Esistono numerosi metodi per organizzare nel migliore dei modi la giornata tra le mura domestiche, limitando le conseguenze negative dell’isolamento, soprattutto nelle famiglie con minori affetti da autismo, che già normalmente affrontano mille difficoltà.
Stabilire una nuova routine
Quarantena e autismo sono un binomio che non deve spaventare, ma sul quale è opportuno porre l’attenzione. I minori affetti da sindrome dello spettro autistico necessitano di punti di riferimento e avendo perso la loro quotidianità, hanno bisogno di ritrovare una routine rassicurante. Gli esperti concordano che il lockdown in corso ha interrotto inevitabilmente le loro consuetudini. Per aiutarli ad affrontare al meglio questa nuova quotidianità è importante, dunque, creare una routine giornaliera il più possibile simile a quella precedente. Solo così sarà possibile contenere irritabilità e frustrazioni tipiche della patologia.
Sfruttare la dilatazione temporale
Ai tempi della quarantena il tempo è il peggior nemico. Abbandonare un’impostazione basata sullo scandire dell’orologio è fondamentale. Per aiutare i bambini autistici ad affrontare le lunghe giornate è importante mantenere gli orari precedenti all’isolamento: il risveglio, i pasti e le attività non dovrebbero subire variazioni. I genitori possono approfittare del maggior tempo a disposizione per sviluppare e favorire l’autonomia dei propri figli con attività quali la cura del corpo e la vestizione, proposte in modo giocoso e alternativo. In quest’ottica, una parte della giornata, deve essere dedicata all’attività fisica. L’autocertificazione per disabilità consente di poter uscire per una passeggiata quotidiana, spesso indispensabile i ragazzi affetti da autismo.
Rimanere in contatto con gli operatori sanitari a distanza
La quarantena impone un distanziamento personale che può essere ovviato con la tecnologia. Oltre a rappresentare un intrattenimento stimolante (grazie a suoni, immagini e giochi interattivi), tablet e smartphone possono fungere da filo diretto con coloro che, fino a poco prima del lockdown, erano figure di riferimento per il minore. Attraverso questi strumenti il bambino può tornare in contatto con gli operatori, stabilendo una nuova routine di appuntamenti quotidiani con loro. Una semplice chiacchierata o piccole attività gestibili attraverso il cellulare possono, infatti, mantenere vivo il rapporto e consolidare i progressi raggiunti.
Lo spunto concreto: l’agenda giornaliera
Che sia un’agenda da lavoro o un cartellone colorato da appendere al muro della camera, un’agenda giornaliera può aiutare famiglia e bambino autistico a scandire la giornata in modo divertente e rassicurante. Tra i vari appuntamenti della giornata è importante inserire momenti di attività strutturate e altri di attività libere di gioco, preferibilmente di tipo sensoriale (ad esempio con pasta modellabile e oggetti) o logico (come puzzle e costruzioni). In questo modo si crea una stimolazione che potrebbe favorire anche il coinvolgimento del bambino nelle normali attività di casa, come la cucina o le pulizie.
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