La gestione della vita lavorativa e quella familiare è, da sempre, più complessa e stressante per le donne.
Si tratta di un dato accertato da diversi studi, tuttavia il lockdown e lo smartworking hanno reso le mamme (italiane e non) delle vere equilibriste, così come denunciato da Save The Children.
La denuncia di Save The Children: le mamme italiane sono delle equilibriste (in difficoltà)
Lo studio condotto da Save The Children si è concentrato in particolar modo sulle mamme italiane che, complice la pandemia e il conseguente smartworking, sono state penalizzate dovendo sopportare il carico della vita domestica e degli impegni di lavoro.
Come si legge nel rapporto:
Le disparità di genere nei tassi di occupazione, nelle retribuzioni e nel tempo dedicato alla cura della famiglia in Italia sono particolarmente pronunciate. Come evidenziato da molti studiosi, queste disparità hanno effetti negativi sulla natalità e sull’economia della società intera
La pandemia è solo un’aggravante, infatti la situazione era già critica prima del Covid-19. Secondo i dati raccolti da Save The Children in Italia solo il 57% delle mamme ha un’occupazione, contro l’89,3% degli uomini.
Molte donne sono costrette a scegliere tra il lavoro e la famiglia, inoltre la maggior parte di loro non riescono ad accedere ai servizi per la prima infanzia (es. asilo nido) e spesso affidano i loro pargoli alle cure di nonni o parenti.
Purtroppo non sempre quest’opzione è possibile, per tale motivo molte mamme lavoratrici devono modificare le loro abitudini (es. chiedere un part-time) per riuscire ad occuparsi dei figli, senza rinunciare alla loro indipendenza economica.
L’emergenza Covid: un peso sulle spalle delle mamme italiane
I risultati ottenuti grazie ai questionari dell’Associazione Orlando, a cui sono state sottoposte 1000 mamme durante il periodo di lockdown, hanno evidenziato come queste donne (3 su 4, ovvero il 74,1%) abbiano visto aumentare il loro carico di lavoro domestico.
In particolare:
Sia per l’accudimento di figli/e, anziani/e in casa, persone non autosufficienti, sia per le attività quotidiane di lavoro casalingo (spesa, preparazione pasti, pulizie di casa, lavatrici, stirare): è aumentato molto per il 43,9% delle mamme, poco per il 30,2%. Solo per una mamma su sette (15,7%) il carico di lavoro domestico non è aumentato, mentre il 10,2% non si esprime
Per circa la metà delle donne sottoposte al questionario:
La situazione non è migliorata o è addirittura peggiorata: il 21,4% delle mamme intervistate ha ancora il carico di lavoro prevalente in casa, per il 19,4% delle mamme il carico di lavoro si è aggravato e per un ulteriore 6,9% è molto peggiorato, per cui ‘ora pesa tutto sulle mie spalle’
Il Governo Conte ha emanato il Decreto Cura Italia, ovvero una serie di interventi che hanno la funzione di aiutare il Paese nella lenta e difficile ripresa economica. Ma quali sono gli aiuti pensati per i genitori?
A tamponare la situazione, le misure introdotte in marzo con il Decreto “Cura Italia”, hanno riguardato una platea alquanto ridotta di genitori lavoratori.
Alla data del 28 aprile, sono state erogate un totale di 242.206 prestazioni di congedo straordinario specifico per un periodo continuativo o frazionato di massimo 15 giorni, per il quale è riconosciuta un’indennità pari al 50% della retribuzione, purtroppo però non è previsto alcun vincolo teso a ripartire equamente la fruizione del congedo tra madri e padri. Sicuramente un aiuto, ma non proprio risolutivo. (..)
Poche anche le richieste per il bonus baby sitter (alternativo al congedo) di 600 euro,alla data del 28 aprile 2020. (…)
Quasi 4 milioni di professionisti e lavoratori autonomi danneggiati dal lockdown hanno fatto richiesta dell’indennità da 600 euro prevista dal Decreto e che ora potranno beneficiare di ulteriori 600 euro per il mese di aprile. Moltissime donne con lavori precari, intermittenti, freelance, occasionali e nel sommerso rischiano di essere le vittime economiche del Covid-19.
Le mamme ai tempi del coronavirus sono le vere eroine/equilibriste che curano con sacrificio e dedizione la famiglia, ma che avrebbero bisogno di un maggiore riconoscimento sia dallo Stato che dalle società.
La pubblicazione di Save the Children è consultabile e scaricabile a questo link.
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