Il “mom shaming”, una forma di bullismo praticata anche online e spesso tra le stesse donne che accusano un’altra di essere una cattiva madre, è un problema molto diffuso: per questo motivo Abbie Fox, mamma in carriera e fotografa statunitense, ha deciso di realizzare una serie di scatti per sensibilizzare sul tema e far conoscere la storia delle donne prese di mira sui social.
Ritratti contro il “mom shaming”
Sempre più spesso sui social network molte mamme, che si tratti di personaggi VIP o di persone ordinarie, sono oggetto di commenti negativi, insulti e consigli non richiesti su come crescere i propri figli, venendo bullizzate con cattiveria perché considerate non all’altezza del ruolo genitoriale.
Per sensibilizzare sempre più persone su questo tema Abbie Fox (mamma di tre bambini e fotografa dello Stato americano del Michigan) ha deciso di pubblicare online alcuni ritratti artistici per far conoscere le vicende di tante mamme vittime dell’odio degli haters: negli scatti la Fox ha immortalato però i figli di queste donne mentre mostrano un cartello sul quale è scritto il motivo per cui le loro madri sono insultate.
I racconti delle mamme
“Io sono stata insultata per tanti motivi soprattutto per come davo il latte a uno dei miei tre figli” ha spiegato Abbie Fox in un’intervista, ricordando che le mamme vengono prese di mira online e considerate inadeguate non solo per il modo i cui allattano o come educano un figlio ma pure per le scelte di vita, soprattutto se magari hanno un lavoro full-time che le tiene lontane da casa.
“Alcune persone mi scrivevano che non sarei mai stata una buona madre se non davo a mio figlio il latte dal seno” ha aggiunto la fotografa, i cui scatti sono di recente diventati virali grazie al progetto “Anti Mommy Shamers Unite”: il suo obiettivo era consentire alle mamme, e anche ai papà, di sfogarsi raccontando le proprie storie e spiegare che non esiste un unico modo corretto di essere genitori.
Tuttavia, anche se la sua iniziativa sta avendo successo, non sono mancate critiche surreali alla Fox come quelle di coloro che l’hanno accusata di sfruttare i piccoli protagonisti degli scatti per farsi pubblicità.
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