E’ una parola strana, un neologismo, formato da Gioco + Scompiti (cioè compiti che si disfano). Lo scopo dei gioscompiti è quello di lasciare ai bambini la giusta libertà di cui hanno bisogno per riposarsi dal lungo anno scolastico appena trascorso e riappropriarsi del loro istinto primario: il gioco.
La prima voce che si legge nella lunga lista di gioscompiti è: correre, saltare, fare capriole, fare le facce buffe. Seguono poi altre “regole”, come guardare le nuvole e indovinare a cosa somigliano, guardare un tramonto e, se si è coraggiosi anche l’alba, andare in bici con mamma e papà e così via…
A bene vedere, i punti elencati nei gioscompiti sono ben diversi dal tradizionale “libro delle vacanze” da compilare bene in ogni sua parte e riconsegnare a settembre. “Le vacanze sono il momento migliore per giocare e stare all’aperto nella natura, per fare nuove amicizie e imparare a fare le cose da grandi” dice la maestra. E aggiunge: “L’importante è che mamma papà diano fiducia ai piccoli e li lascino agire in autonomia. Ogni genitore può creare la sua lista di Gioscompiti, rifarla e disfarla, quando vuole.”
Quello che serve ai bambini, infatti, è non annoiarsi. Sperimentando il mondo, scoprendo le piccole cose, riuscendo da soli e risolvere un problema, riusciranno a crescere più fretta e a essere, in maniera consapevole e matura, parte integrante della società.
E voi, siete d’accordo? Chiudereste il libro delle vacanze in un cassetto e dareste ai vostri bimbi i gioscompiti?
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