È una delle principali raccomandazioni che fanno i medici: concedere a mamma e bimbo un’ora di tempo privato ed esclusivo che favorisca e fortifichi il contatto e la vicinanza tra le due figure.
Spesso il momento del parto rappresenta infatti una fase di dolore e difficoltà che non riesce a rendere giustizia dell’incredibile evento appena accaduto.
E anche le immediate fasi successive tra bagnetti e controlli medico-sanitari sia su mamma sia su bambino allontanano e tengono separati due corpi che avevano trascorso gli ultimi mesi in strettissima simbiosi. Ecco dunque la proposta di alcuni specialisti di concedere un momento variabile tra i 40 e i 90 minuti all’esclusivo ed isolato contatto pelle a pelle tra mamma e bimbo.
Cos’è l’ora sacra
Questa proposta nata in Argentina nell’ormai lontano 2014 prevede un momento appunto sacro e fondamentale di totale isolamento per mamma e bimbo. Dopo i pochi istanti concessi alla mamma nelle fasi immediatamente successive al parto, quando può tenere in braccio il proprio bimbo, magari farsi scattare una foto nel momento del taglio del cordone ombelicale, mamma e figlio vengono solitamente separati e sottoposti ai rispettivi controlli sanitari necessari.
L’idea di alcune dottoresse e dottori dell’Istituto ospedaliero Hospital Materno Infantil Ramon Sarda, noto anche come Maternidad Sardá, a Buenos Aires, è stata quella di concedere il diritto sacro a mamma e bambino di trascorrere insieme, abbracciati pelle contro pelle, un momento privato variabile tra i 40 e i 90 minuti.
A cosa serve l’ora sacra di mamma e bambino
Questo importante momento di contatto favorirebbe il passaggio del bimbo dal ventre materno al difficile mondo esterno, donando al piccolo una sensibilità e una sicurezza non acquisibili in altro modo. Chiaramente questo momento di contatto andrà valutato e programmato in base alle relative complicazioni del parto, e ai suddetti interventi medici cui dovranno essere sottoposti mamma e bimbo. I vantaggi ottenuti dal rito dell’ora sacra però sembrano essere molteplici ed enormi.
Le dottoresse argentine hanno infatti sottolineato come l’intera fase di respirazione e ossigenazione corporea del bimbo sia favorita da questa vicinanza corporea unica nel suo genere.
Mantenimento dei livelli degli zuccheri nel sangue, stabilizzazione della pressione sanguigna, riduzione di ormoni dello stress e del pianto, mantenimento della temperatura corporea e promozione del corretto allattamento al seno sono alcuni degli aspetti positivi che derivano dalla pratica dell’ora sacra mamma-bimbo. Non va poi ovviamente sottovalutato o dimenticato il sottile ruolo emotivo che questa ora passata insieme avrà sia sulla mamma sia sul bimbo.
Il rito dell’ora sacra post parto diventa dunque qualcosa di estremamente positivo e vantaggioso sia per la mamma sia per il bimbo, e dovrebbe essere mantenuto e concesso in ogni occasione possibile, mentre purtroppo troppo spesso tende ad essere dimenticato o poco considerato.
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