Non solo Greta Thumberg o Malala Yousafzai, paladine dell’ambiente e dei diritti umani: sono moltissimi i ragazzini che quotidianamente danno al mondo lezioni di amore.
Raffaello: lo “spazzino” della Senna
Raffaello è un bambino di 10 anni, simile ad ogni altro suo coetaneo e certamente non dotato di superpoteri. Di diverso, forse, il fatto di avere genitori sensibili alle tematiche ambientali e sociali.
Alla fine del 2019, navigando su Internet, Raffaello si imbatte nel video di uno youtuber (Chrisdetek) e si converte immediatamente alla fede ambientalista.
Per Natale si fa regalare magneti, ganci, corda e guanti e, accompagnato dal padre, inizia a perlustrare il fondale e le sponde della Senna alla ricerca di oggetti di scarto buttati nelle sue acque con disattenzione e incuria.
Sin dagli anni ’60 del 900 la Senna era considerata di fatto un fiume morto perché l’ecosistema fluviale era stato completamente sconvolto dall’inquinamento.
Pian piano le politiche ambientaliste hanno migliorato le cose ma è ancora considerato uno dei fiumi più inquinati del mondo. Esempi come quello di Raffaello sono preziosi non soltanto per gli effetti immediati sulla bonifica del fiume ma anche e, forse, soprattutto, per l messaggio di sensibilizzazione che portano con sé.
Il metodo di lavoro di Raffaello
Il padre è il grande “complice” di Raffaello; non soltanto lo incoraggia e lo sostiene ma lo accompagna in ogni spedizione per impedire che si faccia del male.
Le “pulizie” funzionano così: Raffaello e il padre agganciano un magnete abbastanza potente ad una corda resistente e lo gettano in acqua.
Quando avvertono movimenti sotto il pelo dell’acqua e capiscono che qualche oggetto è stato attratto dal magnete, lanciano un artiglio che li aiuta a recuperare il rottame.
Naturalmente, i due hanno recuperato ad oggi gli oggetti più strani e diversi: carrelli da supermercato, passeggini, batterie di automobili (altamente inquinanti!), urne funerarie e motociclette. Il pezzo di eccellenza, però, è una baionetta del 1874 che è esposta al posto d’onore nel museo famigliare che i due hanno creato. Tutto ciò che inquina o che non vale la pena tenere, viene consegnato a centri di riciclaggio e smaltimento.
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