Chi ha bimbi piccoli in casa sicuramente conosce George, la scimmietta protagonista del cartoon “Curioso come George”.
Oggi non ci occupiamo però di George e del suo padrone, il “signore con il cappello giallo” bensì dell’avventurosa vita dei loro creatori.
George, nato negli anni più buoi dell’Europa
George, trasformato in serie animata nel 2006, è nato come testo per l’infanzia nel lontano 1940.
I suoi creatori sono Margret e Hans Augusto Rey, ebrei francesi che nel 1940 riescono a fuggire dalla Parigi assediata dai nazisti a bordo di due biciclette di fortuna, create nottetempo dallo stesso Hans utilizzando pezzi di ricambio e rottami.
Nella fuga Margret riunisce tutti i manoscritti delle loro storie ancora inedite.
La coppia si era conosciuta ad Amburgo negli anni ’20.
Margret si era diplomata alla prestigiosa scuola del Bahuaus; Hans aveva sempre lavorato in un’industria di vasche da bagno. Nel 1935 si sposarono e, da Rio de Janeiro dove si trovavano entrambi per sfuggire alle ondate antisemite europee, tornarono in Europa e si stabilirono a Parigi.
48 ore prima dell’occupazione di Parigi, i due riescono a fuggire e nel 1941, ormai al sicuro a New York, danno alle stampe la storia di George, che ha riscosso da subito un buon successo di pubblico.
Il ruolo di George nella salvezza dei suoi creatori
In che modo la simpatica scimmietta George ha aiutato i suoi creatori a salvarsi dalla deportazione cui sembravano essere destinati?
Tra i manoscritti che Margret riusci a portare con sé ve ne era uno dal titolo: “Fifì: le avventure di una scimmia” che in seguito sarebbe divenuta “Il curioso George”.
Durante ogni fermo e controllo da parte della autorità, i coniugi Reys mostravano alle autorità i bozzetti e le tavole di George, convincendole così dell’innocenza delle proprie attività. Di fatto, la scimmietta curiosa è stata il lasciapassare dei suoi creatori per la libertà e la salvezza e ha donato loro tanta soddisfazione e riconoscimenti.
Ad oggi le avventure del curioso George hanno venduto 75 milioni di copie e sono tradotte in 19 lingue: un’altra, ulteriore testimonianza della creatività che il nazismo avrebbe voluto spegnere.
La storia di questa avventurosa coppia è narrata dal documentario “The story of Curious George’s Creators”
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