La normativa sul certificato medico a scuola
Un grande dubbio attanaglia i genitori dei bambini che devono tornare a scuola: il certificato medico per malattie non legate al Coronavirus è necessario oppure no in caso di assenza?
Questo dilemma è sorto in particolar modo a seguito di indicazioni poco chiare fornite dalle Regione italiane mentre l’associazione dei Presidi tiene a precisare che è obbligatorio portare a scuola il certificato medico quando si superano i tre giorni di assenza.
Certificato medico si o no?
Le scuole sono iniziate soltanto da poche settimane ma mentre appaiono chiare le direttive da applicare in caso di positività al Covid-19, non risultano essere ugualmente esplicite quelle relative al rientro in classe, dopo tre giorni d’assenza per motivazioni non riconducibili al Coronavirus.
La domanda che la gran parte dei genitori si chiedono è: occorre necessariamente portare un certificato medico a scuola se si superano i tre giorni di assenza?
Ad oggi le risposte a tale questione non trovano una replica precisa e tendono a variano da regione a regione. La confusione regna così sovrana fra le classi, tanto che la situazione che si è venuta a creare rischia di divenire insostenibile durante i mesi autunnali, periodo nel quale tende ad arrivare la solita influenza stagionale.
La legge infatti non precisa che, per tornare in classe dopo alcuni giorni di malattia, occorre portare per forza di cose il certificato medico.
I presidi chiedono fermamente che venga reimposto l’obbligo del certificato medico per poter essere riammessi a scuola quando si fanno più tre giorni d’assenza. Nello specifico Antonello Giannelli, presidente dell’Associazione nazionale Presidi, tiene a precisare che pur non intervenendo in materia sanitaria, esige che venga fatta immediatamente chiarezza in quanto nel caso in cui uno studente non si presenta in classe e la scuola non ne conosce le motivazioni, potrebbe anche avere il virus ma dato il fatto che nessun medico lo ha visitato, si reintrodurrebbe lo scolaro senza alcun tipo di precauzione.
Le decisioni autonome prese dalle Regioni
Viste le decisioni non uniformi, le Regioni hanno preso posizioni autonomamente. In particolar modo il Piemonte, la Liguria e il Veneto specificano che basta semplicemente l’autocertificazione dei genitori con il via libera del pediatra per poter tornare a scuola, mentre nel caso di sintomi legati al Coronavirus, è possibile non ammettere lo studente in classe se non esegue un tampone.
Diverso è il discorso invece relativo a Friuli Venezia Giulia, Marche, Trentino Alto Adige, Lombardia, Umbria e Emilia Romagna dove per rientrare a scuola è obbligatorio portare l’autodichiarazione oppure il certificato.
Infine per il Lazio dopo un’assenza superiore a cinque giorni occorre il certifico mentre in Sicilia viene imposto dopo dieci giorni.
Il video della settimana