Arriva dall’India una storia di infanzia rubata che ha per protagonista la piccola Neha, una dei migliaia di bambini che in quel Paese vivono in povertà assoluta e muoiono in un assordante silenzio: il corpicino senza vita della 12enne è stato infatti ritrovato sepolto tra i rifiuti di una discarica dove stava rovistando alla ricerca di qualcosa da rivendere.
Bimba ritrovata sepolta sotto i rifiuti
Morta a soli 12 anni mentre cercava alcuni oggetti e giocattoli da rivendere per racimolare dei soldi: è stata questa la tragica sorte della piccola Neha Vesava, travolta assieme al suo amichetto Anil dallo smottamento di una massa di spazzatura alta oltre 30 metri nella più grande discarica di immondizia di Ahmedabad, città dello Stato del Gujarat (India). Nel Paese asiatico, come è noto, interessa soprattutto i minori la piaga dei cosiddetti “ragpickers”, ovvero coloro che sono costretti a cercare a mani nude tra i rifiuti degli oggetti ancora integri o del materiale da rivendere per potersi sfamare.
Le morti silenziose in India
Come riportano le cronache locali a differenza di Anil, salvato poco dopo l’incidente dai soccorritori, di Neha si erano perse invece le tracce dallo scorso 26 settembre: la piccola è stata ritrovata sepolta sotto i rifiuti nelle ultime ore dopo giorni di ricerche, quando per lei non c’era più nulla da fare.
La sua è solo l’ultima di una serie di morti che non fanno più notizia nemmeno sui media locali e che tuttavia contribuiscono ad aggravare quella che è una vera e propria emergenza sanitaria. In India decine di migliaia di bambini vivono nei cosiddetti “slum” (baraccopoli) ai margini delle discariche, in case fatiscenti senza elettricità o acqua corrente e senza nemmeno la prospettiva di poter andare a scuola o avere un futuro. Nel Paese infatti sono oltre 4 milioni i “ragpickers” che ogni giorno, assieme ai figli, cercano di sopravvivere rovistando tra l’immondizia al fine di scambiare oggetti ancora integri con una razione di cibo.
Il video della settimana