L’Associazione Spagnola dei Produttori di Giocattoli ha premiato come miglior giocattolo del 2020, scelto da un’apposita giuria, la collezione di bambole affette da sindrome di down prodotte da Miniland, un’azienda spagnola con sede ad Alicante. Un riconoscimento che va oltre il merito professionale, e diffonde messaggi sociali molto forti e di fondamentale importanza per la società.
La collezione di bambole con la sindrome di down: il premio degli esperti
È variegata e mista la collezione di bambole con sindrome di down che è stata premiata come miglior giocattolo 2020: due di sesso femminile e due di sesso maschile, metà di razza africana e metà di razza caucasica.
La giuria ha scelto questa collezione tra 81 diversi giocattoli, realizzati da ben 24 diversi produttori: si tratta di bambole estremamente definite, con i tratti facciali tipici della sindrome di down e ogni particolare realizzato con cura e adesione alla realtà.
Ma è soprattutto il messaggio sociale che ci sta dietro ad aver colpito gli esperti: la normalizzazione delle categorie diversamente abili, che fanno della loro diversità un valore e che soprattutto non devono essere viste come altro rispetto ai soggetti normodotati.
Miniland: l’azienda produttrice che abbraccia la diversità
Le bambole premiate sono costituite da pezzi intercambiabili che raffigurano cinque diversi stati emozionali: amore, gioia, tristezza, rabbia e paura. L’idea è di dare la possibilità ai bambini di modificare l’espressione facciale delle bambole, a seconda del loro stato d’animo e di come desiderano farle interagire.
Anche questa novità è molto importante, come hanno osservato i critici, perché serve a far capire ai giovani fruitori dei giocattoli che le emozioni, anche negative, sono parte della vita e non devono essere viste con sospetto.
Miniland è conosciuta per l’importanza sociale dei messaggi, veicolati grazie ai suoi prodotti: nota è anche la linea di giocattoli eco-friendly, realizzata in materiali naturali a tutela dell’ambiente e alla sicurezza della persona.
Il video della settimana