In tutto il mondo si balla al ritmo di Jerusalema, ma quanto accaduto in Africa, e precisamente nella casa famiglia ‘Masaka Kids’ ha toccato il cuore di tutti i cittadini. Qui, due piccoli ma straordinariamente talentuosi bambini di appena 7 e 8 anni hanno incantato il web con il loro ballo di speranza. Questa è la loro storia.
#JerusalemaChallenge: un ballo mondiale contro il razzismo
Il razzismo è ancora una piaga sociale, ed è incredibile come, nel 2020, sia ancora necessario sensibilizzare le persone contro questa odiosa forma di discriminazione. Con tale intento è nato il #JerusalemaChallenge, un web content che raccoglie, sulle note dell’omonima canzone, balli e stacchetti che chiunque può caricare in rete per dire no, a ritmo di musica, al razzismo.
Quello che è accaduto in Uganda però è andato oltre le aspettative. Qui, due piccoli ospiti della casa famiglia Masaka Kids Africana, Namubiru e Kigundu, hanno stupito con il loro senso del ritmo e la gioia che traspare dai loro volti, felici mentre ballano, davvero liberi.
Il ballo come riscatto ed antidoto al dolore
Quello che più colpisce, in questa storia di celebrazione, è il grande insegnamento che due piccoli orfani hanno portato nelle case di chi li ha visti ballare. Per loro e per gli altri ragazzi ospiti della struttura, il ballo è servito nei momenti più bui, per esorcizzare la paura e per rendere la propria vita migliore.
Ad ogni passo sembra quasi che il loro dolore, seppur reale, scompaia. Nonostante sia stato abbandonato in un cassonetto, Namubiru riesce a sorridere in un modo che spetta solo agli angeli.
Questo, più di ogni altro messaggio, è la vittoria definitiva contro il razzismo e contro il dolore.
Lo stesso presidente del Sudafrica, Ramaphosa, ha invitato tutti a prendere parte a questa iniziativa per ritrovare la speranza.
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