La mamma-blogger Tara Ahrens prova a combattere i tabù legati alle mestruazioni. La donna ha deciso di educare fin da subito i suoi due figli maschi a parlare del ciclo mestruale, senza problemi. La Ahrens infatti, ha consegnato ai suoi ragazzi alcuni assorbenti da tenere nello zaino e da dare alle loro compagne in caso di bisogno.
Non c’è vergogna, il ciclo è una cosa naturale
Una foto postata da Tara Ahrens ha avuto 65 mila condivisioni. Nell’immagine i due figli maschi tirano fuori dallo zaino degli assorbenti. Lo scopo della blogger è quello di contribuire ad educare le nuove generazioni a non avere vergogna del ciclo mestruale.
Secondo un recente rapporto dell’Unicef il 26% della popolazione mondiale ha il ciclo ogni 28 giorni. È questa la percentuale delle donne in età fertile che, sviluppano da subito una ritrosia a parlare delle mestruazioni, anche davanti agli uomini. Le donne infatti sono, da sempre, abituate a chiamare il flusso con nomi alternativi: il barone rosso, il marchese o le mie cose, perché provano imbarazzo.
I figli di Tara Ahrens invece, si sono approcciati al ciclo mestruale con semplicità, hanno acquistato infatti i tampax con la madre in un supermercato. La donna ha proposto loro di mettere nello zaino alcuni assorbenti da dare alle compagne di classe in difficoltà. A quale donna, infatti, non capita di esserne sprovvista? Ad uno dei figli della Ahrens è già capitato di dare un assorbente ad un’amica. I tabù legati a questo argomento però, sono ancora molto resistenti.
Tara ha infatti spiegato ai suoi figli che avere le mestruazioni è normale perché è parte di un processo biologico. Non c’è quindi, alcun motivo per vergognarsi.
Un tabù da superare
La blogger sta cercando di diffondere una cultura alternativa alla vergogna e al disagio. La battaglia di questa mamma va oltre l’educazione delle giovani generazioni. La donna infatti, ha denunciato che nelle scuole americane non ci sono distributori di assorbenti, nonostante la presenza di giovani donne.
La situazione non è diversa in Italia dove solo alcune scuole hanno nei bagni delle ragazze, delle scatole che contengono assorbenti da utilizzare in caso di bisogno. A dimostrazione dell’esistenza di una cultura bigotta c’è il fatto che nel nostro Paese l’iva sugli assorbenti non biodegradabili è al 22%, pari a quella sui beni di lusso. C’è perciò bisogno di un profondo cambiamento culturale che sarà completo solo quando le donne non avranno più vergogna di chiedere un tampax in pubblico, un processo che, però è ancora in corso…
Fonte immagini : Tara Epple Ahrens
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