La pandemia che ha colpito l’Italia ed altre nazioni ha portato ad un aumento dei disturbi psicologici, specialmente nei bambini. Gli esperti del “Bambino Gesù” nell’ultimo numero del magazine digitale, hanno spiegato in dettaglio le tappe dello sviluppo cognitivo e psicologico dei bambini ed hanno anche analizzato i vari “campanelli di allarme” ai quali dovrebbero prestare la massima attenzione i loro genitori.
L’obiettivo delle analisi
La responsabile della psicologia clinica del Bambino Gesù, dottoressa Teresa Grimaldi, ha spiegato che l’obiettivo dell’analisi degli esperti, che è stata condivisa anche con i pediatri dello stesso istituto, è quello di tutelare la salute dei bambini nelle fasi dell’infanzia e dell’adolescenza. Per questo lo studio vuole aiutare i genitori nella fase di crescita e di sviluppo dei bambini, specialmente nei momenti che a causa della pandemia hanno visto amplificare il disagio.
Il sonno è una parte significativa della vita di tutti ed in particolare dei bambini, in quanto permette la creazione di una condizione di benessere. Tra i campanelli d’allarme che i genitori devono imparare a conoscere sono senza dubbio comprese le difficoltà a dormire che in alcuni casi sono abbinate al “terrore notturno”. Un altro segnale del quale si deve tenere conto è la difficoltà nel linguaggio, come ad esempio degli episodi di balbuzie che si ripetono e i periodi nei quali il linguaggio regredisce. In questi casi si deve rivolgersi al proprio pediatra e sottoporre il bambino ad una visita.
I problemi riguardanti il comportamento alimentare
Anche il comportamento alimentare del bambino, cioè il tipo di cibo e la sua quantità, oltre alle sensazioni associate è un aspetto da tenere sotto controllo, Per la crescita del bambino questi sono aspetti molto importanti e nelle fasi dello svezzamento e dell’adolescenza si possono registrare alcuni problemi legati all’alimentazione che sfociano in aumenti di peso, che è legato anche alla maggiore “sedentarietà” dovuto alla didattica a distanza ed ai lockdown che si sono verificati nel corso dell’ultimo anno, che hanno ridotto sensibilmente l’attività fisica quotidiana di tutte le persone. Per questo quando accadono delle mutazioni nel regime alimentare come ad esempio il “rifiuto” di alcuni alimenti mangiati comunemente, è bene rivolgersi al pediatra.
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