Il bambino piange, è nervoso, cerca il seno il maniera quasi compulsiva: lo scatto di crescita è un fenomeno assolutamente normale che interessa i neonati in determinati momenti dei primi mesi di vita. Si tratta infatti di un meccanismo del tutto naturale necessario a stimolare e aumentare la produzione del latte man mano che il bambino cresce e, di conseguenza, aumenta il suo fabbisogno giornaliero.
Tuttavia, si tratta anche di una situazione che può generare ansia e stress nelle madri, soprattutto quelle alla prima esperienza, che possono non sentirsi all’altezza di soddisfare le richieste del figlio.
Lo scatto di crescita: di che cosa si tratta
Quando parliamo di scatto di crescita si fa riferimento ad alcune fasi, che possono durare qualche giorno come anche una settimana, in cui il neonato richiede molte più poppate e in generale appare più famelico, iperattivo e sveglio.
Solitamente si distinguono dai tre ai cinque scatti di crescita durante il primo anno di vita del bambino, anche se i più manifesti e importanti sono i primi tre: il primo tra la prima e la terza settimana, il secondo tra la sesta e l’ottava e il terzo intorno ai tre mesi. Gli altri due, uno intorno al sesto mese e uno intorno all’ottavo, generalmente sono vissuti meglio sia dal bambino che soprattutto dalla madre, abituata ormai a gestirli.
Un primo indizio per riconoscere lo scatto di crescita è, dunque, il periodo in cui il bambino comincia a dare i primi segni; si tratta inoltre di comportamenti piuttosto singolari, il bambino passa da richiedere il seno un numero di volte piuttosto contenuto a volerlo molto più spesso, soprattutto di notte.
Questa continua richiesta del seno e un atteggiamento di perenne insoddisfazione potrebbe indurre la mamma a pensare di non avere abbastanza latte, ma in realtà è proprio il contrario: è il segnale che tutto sta “funzionando” alla perfezione e assecondando la richiesta presto la quantità di latte aumenterà ricalibrandosi secondo il fabbisogno del piccolo.
Scatto di crescita: come affrontare il fenomeno senza ansie e preoccupazioni
Di fronte alla prima esperienza con gli scatti di crescita è naturale avere timore, ma in realtà si tratta di un fenomeno naturale e soprattutto passeggero, che passa in fretta.
La cosa migliore che una madre può fare è assecondare le richieste del lattante, senza escogitare stratagemmi come biberon o ciucci, che creerebbero uno stato di insoddisfazione nel piccolo in una fase delicata in cui egli ha evidentemente necessità di essere allattato di più.
L’organismo della mamma regola la produzione di latte proprio in base alle poppate, dunque dopo un primo momento in cui la quantità di latte prodotto potrebbe non bastare durante lo scatto di crescita, il corpo si regolerà aumentando la produzione per soddisfare le richieste del bambino.
Ovviamente è fondamentale anche la collaborazione del padre o comunque di chi vive assieme alla madre, che dovrà essere sostenuta e aiutata nella gestione della casa e in tutto ciò che esula dall’allattamento.
Dal canto suo, la madre può facilitare la produzione di latte mantenendo una corretta alimentazione e idratazione, cercando di introdurre una buona quantità di micro e macronutrienti ed evitando il più possibile cibo spazzatura.
Il video della settimana