La vaccinazione contro il Covid19 è partita ormai da oltre sei mesi, ma c’è ancora molta confusione che contribuisce ad alimentare dubbi e paure da parte della popolazione. Tra gli aspetti più problematici della questione si distingue quello relativo ai vaccini alle donne in gravidanza, molte delle quali tutt’oggi non sanno bene come orientarsi e temono che sottoporsi alla vaccinazione possa esporre il feto a rischi e pericoli.
La Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia cerca di chiarire le idee e sollecita il Ministero della Salute affinché faccia chiarezza.
Vaccino in gravidanza e allattamento: le notizie certe
Nonostante la vaccinazione contro il Covid 19 sia ancora in una fase semi sperimentale, almeno fino al 2023, la Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia ha voluto rassicurare le donne in gravidanza e le neo mamme sulle paure che si sono diffuse (potete leggere il comunicato qui). Anzitutto, le donne in gravidanza devono essere considerate categoria fragile e dunque avere la precedenza nelle vaccinazioni, che non sono controindicate non arrecando alcun danno al feto. Infatti anche se finora i casi studiati sono limitati, sono risultati diversi neonati con gli anticorpi anti-covid grazie alla madre vaccinata.
Allo stesso modo, la vaccinazione non è sconsigliata nemmeno durante l’allattamento, non essendoci alcun dato scientifico che faccia prova del contrario. Gli esperti aggiungono anche che non occorre fare alcuna terapia di supporto dopo la somministrazione del vaccino.
Vaccino in gravidanza: il Ministero della Salute
La Società Italiana Ginecologia e Ostetricia chiede al Ministero della Salute di prendere una posizione più netta e denuncia, in una nota informativa, la confusione per molte future madri o neo mamme che stanno ancora allattando. Nonostante si stia tentando di vaccinare il più possibile, sottolinea l’Associazione, c’è molta confusione che rischia di far perdere la fiducia nei vaccini.
Di contro, la posizione del Ministero della Salute sembra essere leggermente diversa: non vi sono infatti dati sull’efficacia dei vaccini anti Covid per donne in gravidanza e allattamento, non essendo state incluse tali categorie nei trial di sperimentazione iniziale. Per questo, il Ministero suggerisce la vaccinazione soltanto per chi sia ad alto rischio di contagio per questione professionali o personali.
Ciò non significa, comunque, che vi siano motivi per ritenere che la vaccinazione possa essere nociva; anzi, i primi studi evidenziano come sembrano non esserci particolari problemi né ripercussioni a lungo termine sul feto o sulla qualità del latte con cui viene nutrito il bambino, in linea con quanto già sostenuto dalla Società Italiana Ginecologia e Ostetricia.
Nel frattempo, in Gran Bretagna e Stati Uniti le donne incinte o in allattamento hanno ricevuto il via libera per la vaccinazione.
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