La mamma è sempre la mamma… ma ci sono delle occasioni in cui anche un’altra figura di riferimento può risultare la scelta giusta. Ad esempio, durante l’ambientamento al nido la presenza del papà (o del nonno o della zia…) può rivelarsi un valido aiuto per un distacco non traumatico.
Ambientamento: un distacco a volte doloroso
Per i bambini, e a volte ancora di più per le mamme, l’entrata al nido può rappresentare un momento difficile da affrontare. In questi casi, la figura centrale del papà può essere un’ottima scelta nell’accompagnamento del bambino alla scoperta del mondo fuori dall’alcova familiare, specialmente dopo i 18 mesi.
L’ansia della madre potrebbe, talvolta, trasmettere insicurezza al bambino, che invece, soprattutto in questa fase, ha bisogno di un modello rassicurante.
Una figura che trasmetta sicurezza e fiducia
Un proverbio africano dice che per educare un bambino ci vuole tutto un villaggio. Non è solo la mamma quindi che si deve sobbarcare l’intero compito di crescere un nuovo nato, ma anche chi gli sta intorno può aiutare in diversi modi, e questo rappresenta un buon punto di partenza per il bambino per costruire con il mondo un rapporto sano e di fiducia.
La fiducia è infatti un punto cruciale: un bimbo così piccolo necessita di una figura che gli trasmetta fiducia e autostima. E per la cronaca non stiamo parlando solo dei papà, ma anche di nonni, zii o baby-sitter, l’importante è che si sia già instaurata una relazione sicura e positiva.
L’importanza di creare una continuità
Altro aspetto fondamentale è la continuità. È bene che la figura di accompagnamento, una volta scelta, sia sempre la stessa. Le novità possono generare infatti stati di paura e di insicurezza.
Anche se il primo o il secondo giorno possono andare male, non desistete! È normale incontrare degli ostacoli, che il piccolo deve poter affrontare e superare. Una buona prospettiva per quelle mamme che spesso da sole mandano avanti casa, lavoro e famiglia.
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