È un esempio di coinvolgimento sociale e di difesa dell’ambiente di eccezionale vigore quello che proviene dalla città dei fiori, Mahajanga, in Madagascar. Qui infatti l’associazione italiana Tarta Club Italia e il suo presidente Agostino Montalti hanno promosso un’iniziativa per salvaguardare le tartarughe marine e il loro habitat, e al contempo offrono una mansione alla comunità locale, in particolare ai bambini. Scopriamo insieme di che si tratta.
I bambini puliscono le spiagge e salvano le tartarughe
Traspare grande soddisfazione nelle parole di Agostino Montalti, presidente di Tarta Club Italia, nel presentare il brillante progetto che l’associazione green sta portando avanti da qualche tempo. A Mahajanga, in Madagascar, ogni domenica mattina una trentina di bambini dei villaggi vicini partono accompagnati con carretto e quad e giungono alle spiagge. Qui in allegria e buona compagnia ripuliscono l’intera superficie dai rifiuti di plastica purtroppo presenti in abbondanza.
In questo modo i bimbi contribuiscono in maniera decisiva a salvaguardare l’ambiente marino, e in particolare proteggono le tartarughe, che qui nidificano e vivono. I livelli di inquinamento e il continuo deposito di rifiuti in aree costiere è diventato sfortunatamente un problema serio in quest’area. Troppo spesso accade che alcune tartarughe scambino pezzi di plastica per meduse di cui cibarsi, con ovvie drammatiche conseguenze.
Un progetto per l’ambiente e per la comunità
Gli oltre 400 soci di Tarta Club Italia, ormai dal 2009 impegnata in Madagascar, hanno fortemente voluto e sostenuto questa iniziativa per gli evidenti risvolti nell’educazione ambientale, ma anche per quelli di inclusione sociale che comporta. Il villaggio di pescatori che si trova a poca distanza dalla zona costiera di Mahajanga offre infatti ogni domenica una manodopera veloce e attenta, composta esclusivamente da bimbi.
La comunità viene così coinvolta nel mantenimento e nella pulizia del proprio territorio, creando condivisione e maggiore socialità. Questo progetto pensato nel 2014 e avviato dopo lo start burocratico nel 2017 ha ancora bisogno di sostegno e seguito, date le continue difficoltà e gli ostacoli che gestori della spiaggia, turisti, rivendite e altre figure purtroppo continuano a causare.
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