Una mamma britannica ha chiesto alla figlia di 16 anni, lavoratrice, di contribuire alle spese della casa con una parte del suo stipendio. La reazione della figlia è stata spiazzante, e adesso la donna si interroga: “Pensavo fosse ragionevole, dove ho sbagliato?”.
Mamma chiede alla figlia di 16 anni di contribuire alle spese domestiche
Sta facendo discutere Oltremanica la vicenda della mamma che ha chiesto alla figlia adolescente di contribuire al bilancio familiare. Tutto ha preso spunto dal racconto fatto dall’utente Icanflyhigh di “Mumsnet” (il più grande sito web per genitori del Regno Unito). La donna ha spiegato di aver chiesto una mano alla figlia considerando che la ragazza ha iniziato da qualche tempo un apprendistato che le consente di guadagnare 14.500 sterline l’anno, all’incirca l’equivalente di circa 1400 euro al mese.
La richiesta dalla mamma non è stata esorbitante: 50 sterline a settimana, ma la figlia non l’ha presa bene. La donna ha raccontato che la ragazza l’ha fatta sentire letteralmente “la mamma peggiore del mondo”, senza ascoltare le sue ragioni. In fondo, pensava la donna, la ragazza non teneva in considerazione di poter contare su del cibo pronto, sulle lavatrici già fatte per lei, sull’acqua calda sempre disponibile, per non parlare dei passaggi in auto – per andare a lavoro o ovunque voglia – visto che il luogo in cui vivono non è servito dagli autobus. Tutte comodità che si è soliti dare per scontate, ma che invece hanno un impatto economico importante sulle casse familiari.
Chi ha ragione? La mamma o la figlia?
Per quanto in Italia siamo storicamente più propensi a coccolare i nostri figli più a lungo rispetto ad altre culture, come nel caso specifico quella anglosassone, è altrettanto vero che se questa mamma è arrivata a chiedere una mano alla figlia non è per taccagneria. La donna ha infatti spiegato di essersi separata dal marito, e che proprio il fatto che la figlia abbia iniziato a guadagnare un proprio stipendio porterà presto il padre della ragazza a non corrispondere gli alimenti.
Poco male, se non fosse che per la mamma le uscite continueranno ad essere le stesse, visto che la figlia non ha intenzione di contribuire al budget familiare neanche in minima parte. Difficile dire chi abbia ragione: da una parte c’è chi sostiene che la mamma non abbia fatto una richiesta irragionevole e che sia dovere della figlia contribuire alle spese domestiche, visto che ne ha la possibilità; dall’altra c’è chi punta il dito proprio contro questo aspetto, contestando l’idea che una ragazza di 16 anni abbia già iniziato a lavorare. Al di là di come la si pensi, la questione fornisce lo spunto per aprire una riflessione più generale sul rapporto tra genitori, figli e denaro.
Gli esperti consigliano agli adulti di insegnare il valore dei soldi ai bambini fin da piccoli, dando loro una paghetta settimanale e spingendoli a comprare con essa le piccole cose che desiderano, magari con la promessa di un piccolo aiutino. E voi? Cosa ne pensate?
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