Il momento del parto si avvicina e vogliamo valutare la possibilità di essere sottoposte all’anestesia epidurale, una tecnica anestesiologica che consente alla futura mamma di partecipare in sicurezza e attivamente al parto senza sentire il dolore delle doglie e del travaglio, ma qual è la realtà negli ospedali del territorio italiano? L’epidurale è garantita a tutte le gestanti o è soltanto un diritto per poche? Purtroppo nonostante l’epidurale sia inserita da anni nel LEA, rimane ad oggi un’utopia per tante future mamme.
Epidurale tra miti e realtà
L’anestesia epidurale è utilizzata d’elezione nel mondo dell’ostetricia, per consentire alla gestante di vivere il travaglio e il parto senza dolore. Attraverso una cannula inserita nello spazio peri-durale delle vertebre, sotto controllo anestesiologico, vengono iniettati farmaci che agiscono sul dolore senza necessità di addormentare la paziente ma agendo dall’addome in giù.
Per la pratica di questo tipo di anestesia, è indispensabile la presenza fissa di un medico anestesista rianimatore che monitori costantemente l’effetto dell’analgesico su mamma e bebè, e sia pronto ad intervenire immediatamente in caso di necessità o di emergenza.
Bisogna tenere a mente che una donna che partorisce scegliendo di non sentire dolore, non deve sentirsi meno mamma delle altre che vivono i dolori del parto. Un dottore che impone la rinuncia all’epidurale, a meno che ci siano reali controindicazioni, e rischi per mamma e nascituro, non rispetta i diritti della donna di scegliere liberamente se avvalersi o no all’analgesia.
Epidurale e LEA
Nell’ambito dell’assistenza ospedaliera garantita a livello regionale nel nostro territorio, a partire dal 2015, l’epidurale rientra nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), per cui ogni donna dovrebbe avere il diritto di scegliere di partorire senza dolore, e ricevere assistenza 24 ore su 24 sette giorni su sette. Nonostante ciò, la partoanalgesia rimane un diritto ancora destinato a poche, perché troppe strutture ospedaliere, ad oggi, non riescono a garantire la presenza dell’anestesista rianimatore disponibile per la sala parto h24. Per questo motivo capita di poter scegliere l’epidurale soltanto se nel momento in cui si presenta la necessità (ovviamente dopo aver eseguito tutti gli accertamenti che ne danno l’idoneità) l’anestesista rianimatore è presente in sala parto e quindi a disposizione della paziente.
Centri pubblici regionali che garantiscono l’epidurale h24
Tuttavia, nonostante questa mancanza di specialisti sia presente in più o meno tutto il territorio, esiste una mappa online delle strutture che riescono a garantire la presenza dell’anestesista e possono rivelarsi utili nella scelta della struttura che la futura mamma sceglierà per partorire.
Per sapere se le strutture del proprio territorio effettuano la parto analgesia è possibile consultare le carte dei servizi delle singole aziende ospedaliere su internet. Al momento il Ministero della Sanità ha previsto che sia garantita nei centri con almeno 1.000 parti l’anno.
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