Maestra querela i genitori che la definiscono impreparata, vince la causa e dona il risarcimento alla scuola

Assenteista e incompetente: la maestra querela i genitori e vince

Una maestra di Conegliano Veneto ha querelato i genitori di una classe elementare che l’avevano definita assenteista e impreparata. Il giudice di pace le dà ragione: la donna vince la causa e devolve tutto alla scuola.

La vicenda della maestra diffamata e la causa

I fatti risalgono a quattro anni fa. La docente, insegnante di inglese presso una scuola elementare di Conegliano Veneto, inizia a essere vittima di un vero e proprio tam tam anche mediatico che la definisce impreparata e assenteista. I genitori utilizzano ogni mezzo per far valere la loro posizione: da una lettera dura inviata sia al dirigente scolastico che all’assessorato dell’Istruzione fino all’utilizzo di Whatsapp e degli alunni come veicolo di diffusione del malcontento serpeggiante nella classe.

È una lotta senza esclusione di colpi. La maestra, nel corso di un’intervista, ha affermato che ″non è stato affatto facile portare la lettera scarlatta″. La donna si riferisce soprattutto alla lettera inviata alla dirigente, una missiva contenente numerose falsità e che forse i genitori avevano firmato senza nemmeno rendersi conto del contenuto.

La reazione della maestra e la causa davanti al Giudice di pace

La docente di inglese ha deciso però di reagire. Considerata un vero e proprio punto di riferimento dalla dirigente dell’Istituto scolastico e dai colleghi, pone fine alla gogna mediatica e querela i genitori dei suoi alunni.

Il suo è un atto dimostrativo che, oltre a ristabilire la sua integrità professionale, vuole sottolineare il clima di sospetto nel quale spesso gli insegnanti si trovano a dover lavorare. I docenti devono essere lasciati liberi di svolgere il proprio dovere, senza dover essere giudicati in continuazione. Il Giudice di Pace, dopo aver ascoltato i colleghi e appreso che la donna era stata assente per la malattia della madre e un suo successivo intervento, le dà ragione.

La cifra pattuita per il risarcimento è puramente simbolica ma per la donna ha una valenza straordinaria. I genitori dal canto loro si sono pentiti, scusati e faranno, come richiesto dalla maestra, una donazione all’Istituto.

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