La definiscono dolce attesa, ma la gravidanza può portare con sé tutta una serie di disturbi che, se non risolti, possono portare le future mamme a vivere i nove mesi con poca serenità.
Dal mal di schiena al reflusso, passando per la prevenzione di alcune complicazioni del parto, l‘osteopatia può essere un aiuto importante per risolvere i problemi senza l’aiuto dei farmaci. Ne abbiamo parlato con la Dottoressa Mariantonietta Alò, osteopata di MioDottore.
Quali sono i principali disturbi legati al mondo dell’osteopatia a cui una donna può andare incontro in gravidanza?
La gravidanza è un periodo in cui il corpo della donna subisce forti cambiamenti di varia natura.
Le future mamme potrebbero andare in contro a:
– mal di schiena a livello lombare,
– dolori a livello pelvico, sacrale e coccigeo,
– dolori articolari a livello dell’arto inferiore,
– dolori costali,
– reflusso gastro esofageo
– sindrome del tunnel carpale.
L’osteopatia attraverso un approccio delicato e rispettoso dei tessuti, si rivela un valido ausilio non farmacologico volto al superamento dei diversi disturbi che si possono presentare.
Da quali mesi è consigliata?
I disturbi precedentemente elencati tendono a presentarsi nel secondo e terzo trimestre di gravidanza poiché il volume del feto aumenta, andando a modificare un equilibrio muscolo-scheletrico preesistente.
Per ciò che riguarda invece il primo trimestre, questa è la fase più delicata e in generale non si presenteranno disturbi correlati in maniera diretta alla gravidanza, piuttosto in questa fase il trattamento osteopatico sarà volto alla risoluzione di problematiche preesistenti e al miglioramento della circolazione dei fluidi, ad esempio attraverso un lavoro sul diaframma, per riequilibrare i liquidi tra la zona addominale e quella toracica, ricercando un equilibrio nella contrazione e nella mobilità tra questo e il resto delle strutture adiacenti.
Questo tipo di approccio in generale migliora la qualità della vita dei mesi di gestazione e in generale previene la comparsa di disturbi nei mesi futuri attraverso un approccio di tipo fluidico/metabolico.
In cosa consiste una seduta con l’osteopata?
Una seduta osteopatica può essere suddivisa in diverse fasi. Innanzitutto una prima fase di colloquio in cui la paziente spiega il problema, i momenti in cui si presenta, cosa allevia e cosa peggiora il fastidio e soprattutto da quanto tempo se ne soffre.
A seguire, dopo una serie di test attraverso i quali l’osteopata individua l’origine del problema, si passa al trattamento vero e proprio, tramite una serie di tecniche e manipolazioni non invasive e indolori.
Nell’ultima fase, l’osteopata fornisce consigli, accorgimenti ed esercizi di sostegno al trattamento appena svolto dando chiarimenti rispetto al numero e alla frequenza dei trattamenti successivi. Durante la seduta, la mamma diviene componente attiva del trattamento e si cerca insieme all’operatore di giungere alla risoluzione del problema.
Quali sono i piccoli accorgimenti che possono essere adottati quotidianamente dalle future mamme per migliorare il proprio benessere?
Sicuramente, come suggerisce la letteratura scientifica, accompagnare la gestazione a ginnastica dolce, yoga, meditazione e mindfulness promuovendo l’elasticità e il buono stato di salute muscolo – scheletrica insieme a una dieta sana ed equilibrata.
In generale, è importante ambire a un corretto stile di vita previene molte delle patologie associate alla gravidanza tra cui diabete mellito, reflusso gastroesofageo, lombosciatalgie, solo per citare tre dei disturbi più comuni.
Come può l’osteopatia aiutare a prepararsi al parto?
Anche in questo caso la letteratura scientifica è di supporto. Un buon equilibrio del bacino e delle strutture annesse favorisce il parto nella maniera più fisiologica possibile evitando perciò complicazioni durante la fase di espulsione.
Alcune complicazioni ostetriche che prevedono episiotomia e uso di ventosa durante il travaglio possono essere dovute ad asimmetrie posizionali e tensioni del bacino della mamma. Migliorando la consapevolezza e la propriocezione a livello pelvico, il momento del parto sarà più confortevole sia per la mamma che per il bambino.
Infine, agire in maniera preventiva oltre a ridurre i disturbi prima del parto ne migliora anche le fasi successive. È chiaro quindi come il trattamento osteopatico a scopo preventivo possa rivelarsi utile nel prevenire disturbi molto comuni durante la gravidanza o successivi a essa.
Parliamo invece del post parto: come l’osteopatia può essere d’aiuto dopo un parto cesareo? E in uno fisiologico?
Il trattamento osteopatico predispone l’organismo a una corretta fisiologia e migliora le capacità proprie dell’organismo all’autoregolazione. Ripristinando perciò una corretta mobilità dei tessuti connettivi all’interno del corpo, in seguito a esiti cicatriziali come nelle cicatrici da cesareo o episiotomie.
Altri casi in cui l’osteopatia si rivela utile nel post parto è ad esempio nelle lombalgie e nei dolori a livello della cintura pelvica e questo indifferentemente da che si tratti di un parto cesareo o uno fisiologico.
L’osteopatia post parto può dare benefici anche al neonato? In che modo?
Certo. L’osteopatia si rivela utile nei casi di plagiocefalie, coliche e stipsi, reflusso gastroesofageo, torcicollo miogeno, disturbi del sonno e irritabilità. Anche in questo caso i trattamenti saranno delicati e confortevoli per il bambino e aiuteranno i genitori nella gestione del piccolo durante i primi mesi di vita.
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