In Niger, uno dei paesi più poveri al mondo, anche la scuola è un rischio. Le strutture, infatti sono costruite in paglia e legno e diventano trappole mortali quando prendono fuoco. Le fiamme in una scuola elementare nella regione del Maradi nel sud del Paese hanno ucciso 26 bambini tra i 5 e i 6 anni e molti degli 80 ustionati sono in gravi condizioni.
Le scuole in Niger, trappole mortali per i piccoli alunni
Pompieri, forze dell’ordine e popolazione locale hanno provato a spegnere l’incendio che è divampato in una scuola elementare in Niger. La paglia e il legno della struttura però hanno preso fuoco troppo velocemente e i bambini si sono trovati in pochi minuti avvolti dalle fiamme.
Il bilancio di questa ennesima tragedia è di 26 morti e 80 ustionati. Le costruzioni fatiscenti delle aule sono responsabili di frequenti incendi: solo lo scorso 14 aprile, un rogo in una scuola di Niamey causò la morte di 20 bambini.
Nel Paese le lezioni si svolgono spesso all’aperto sotto gli alberi, oppure in capanne di legno o lamiera, perciò la scuola è un rischio. Chaibou Aboubacar, il governatore regionale del Maradi, ha comunicato alla stampa che non si conoscono ancora le cause dell’incendio e ha espresso la sua vicinanza alle famiglie delle vittime.
La situazione è molto grave in tutto il territorio nonostante la Repubblica del Niger abbia approvato la Dichiarazione sulle scuole sicure nel giugno 2015. Il Presidente Mohamed Bazoum lo scorso settembre aveva promesso di tenere fede alla Dichiarazione e di costruire edifici più sicuri per i bambini, ma le casse dello Stato non consentono di dare aule in mattoni ai più piccoli.
#Niger : plusieurs élèves calcinés dans un incendie de classes en paillote à #Maradi
— Ahmadou Atafa (@AhmadouAtafa) November 8, 2021
Au moins une vingtaine de jeunes écoliers ont trouvé la mort, ce lundi 08 novembre 2021, dans une école à Maradi, à la suite d'un incendie ayant ravagé des classes en paillote. Nos condoléances pic.twitter.com/Ruaeqkhd25
La scuola sicura, un lusso per pochi
Stefano Savi, rappresentante dell’Unicef in Niger, denuncia con forza le condizioni drammatiche in cui vivono i piccoli studenti nel Paese.
Le scuole sono troppo fatiscenti, mancano i banchi e i materiali didattici di base. Gli alunni siedono spesso a terra e in attesa di investimenti, è indispensabile trovare una soluzione alternativa alle strutture in paglia e legno. Il segretario generale dell’Unione degli insegnanti del Niger, Issoufou Arzika, propone di fare lezione solo sotto gli alberi per garantire la sicurezza di alunni e insegnanti. Una realtà in cui l’istruzione appare sempre più un privilegio per pochi.
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