Non è semplice al giorno d’oggi, rapportarsi con delle aziende o titolari che sostengono e incoraggiano il concetto di maternità.
Non è il caso di Roberta Zivolo, milanese, che ha creato un’azienda a misura di mamma.
Chi è Roberta Zivolo, l’imprenditrice pro maternità
Si chiama Progetto 2000 group, Società Outsourcing inerente i processi di Back-Office e del Document Management, sotto ai riflettori perché azienda in rosa che supporta e sprona alla maternità.
Roberta Zivolo è a capo dell’azienda nata nei primi anni ’80, azienda di servizi con una particolarità: i collaboratori, circa un centinaio, sono quasi tutti di sesso femminile.
Roberta ha voluto fondare la sua azienda su un preciso obiettivo.
Conciliare la famiglia con il lavoro, dando la possibilità alle donne, di rimanere incluse professionalmente senza rinunciare alla maternità e nel rispetto delle specifiche esigenze: scuola, malattia dei figli e imprevisti tipici.
Lavoro e maternità: due concetti inconciliabili?
Non sempre lavoro e maternità vanno a braccetto. La donna che ha un figlio, è spesso tagliata fuori dal suo ruolo, talvolta subisce mobbing che porta inevitabilmente al licenziamento o è vittima di pressioni per abbandonare l’incarico.
Spesso, già in sede di colloquio conoscitivo, vengono poste domande inequivocabilmente sessiste e discriminatorie alle candidate di sesso femminile: ha figli? è sposata? ha intenzione di diventare mamma nei prossimi due anni?
La situazione familiare e il desiderio di maternità, incidono significativamente sull’assunzione e sull’eventuale contratto. A volte, l’arrivo di un bebè, mette addirittura la lavoratrice nella condizione di consegnare le dimissioni “spontanee”. Spontanee fino a un certo punto, fino a poco tempo fa, come ricorda Roberta stessa, in molte aziende, al momento dell’assunzione, la donna veniva invitata a firmare una dimissione in bianco, immediatamente valida nel caso in cui fosse rimasta incinta.
Le caratteristiche dell’azienda
L’azienda di servizi, nel 2022, aspetta l’arrivo di due bimbi, e ne è felice.
Roberta infatti ci tiene a sottolineare <questa azienda l’ho immaginata io, è cresciuta nel rispetto delle persone, si entra e si esce con il sorriso. Ferie e orari sono sacri. La famiglia anche>.
Dunque nasce un nuovo modo di vivere l’ambiente lavorativo, che non chiede la rinuncia alla maternità ma la sprona.
Nei quarant’anni dalla nascita dell’azienda, la cicogna è arrivata ben 127 volte, un bel traguardo per tutte le donne che hanno potuto mantenere il posto di lavoro e continuare a prestare il proprio servizio anche seguendo la prole. In azienda non ci sono dipendenti ma “collaboratori” , durante il percorso di 40 anni, l’impegno di umanizzazione è stato ampiamente adempito, trasformando l’azienda in una grande famiglia.
Nel Mugello, l’ecovillaggio green
Ma la Benefit Company non è l’unico progetto della Zivolo.
A pochi chilometri da Firenze, nasce l’ecovillaggio San Cresci, la rinascita di un borgo che si ripopola all’insegna della sostenibilità e l’autonomia.
L’idea di Roberta Zivolo, autrice di questo piccolo miracolo, è stata subito apprezzata vista la grande percentuale di persone che ha già aderito al progetto.
Nello spazio a disposizione, costituito da 8 case coloniche, una Villa Medicea, su ben 657 ettari di terreno, possono essere ospitate circa 300/400 persone.
Ma in cosa consiste il progetto? Il filo conduttore di tutte le attività che ruotano intorno al ripopolamento dell’antico borgo è il benvivere.
Decidere di trasformare la propria vita e adattarsi in un progetto sostenibile e ecologico.
Questo sostanzialmente consiste in uno stravolgimento delle normali attività commerciali e industrializzate, per riavvicinarsi alla natura:
- Coltivazioni e allevamenti a km 0
- energia elettrica prodotta dai fotovoltaici
- acqua direttamente dalle numerose fonti
- laboratori artistici e artigiani per trasformare le materie prime in prodotti finiti
infine ripristino delle nascite in casa, con uno speciale dono di un ettaro di terra da coltivare per ogni nuovo nato, e una casa che ospiti gli anziani del borgo, patrimonio dell’umanità, affinché possano essere una guida per i giovani. Un progetto in divenire ma con un grande potenziale!
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