Arriva dal Regno Unito l’incredibile storia di una bimba a cui i genitori hanno dato un nome piuttosto bizzarro. Mamma e papà hanno infatti deciso di chiamare la piccola figlia Ikea. Scelta coraggiosa e davvero strana quella di optare per il nome della grande catena internazionale di arredamento.
I vantaggi economici che la famiglia ha ottenuto con tale decisione non hanno infatti mitigato le grandi difficoltà incontrate dalla giovane nel severo mondo della scuola.
Battezzata Ikea in cambio di un divano
Sono davvero tanti i nomi strani che spesso i genitori scelgono per i propri figli. Quello che però hanno voluto dare alla propria bimba una mamma e un papà di Norwich nel nord dell’Inghilterra assume tratti piuttosto bizzarri.
La coppia britannica ha infatti chiamato la figlia Ikea, copiando il nome della famosa catena di arredamento svedese. Tutto pare nato dopo che i coniugi Dagless hanno visto in tv uno spot di Ikea e speranzosi di ottenere vantaggi e promozioni personalizzate hanno deciso di battezzare la propria nascitura con il nome dell’azienda.
Ci sarebbe un motivo speculativo dunque dietro la scelta operata 19 anni fa dai coniugi inglesi. Ai due la decisione di chiamare la figlia Ikea portò in dote un divano, direttamente consegnato dalla Svezia in regalo, e una serie di giocattoli donati per la bimba.
Dal bullismo a scuola alla decisione di cambiare nome
Purtroppo non tutti coloro che hanno conosciuto Ikea negli anni hanno accolto con curiosità il suo nome. Se infatti, come lei stessa ha raccontato al Mirror, a casa la chiamavano con il diminutivo Kea, all’asilo e alle scuole elementari ha invece subito episodi di bullismo e ripetute angherie.
Molti bambini neppure sapevano cosa fosse Ikea e etichettavano la bimba con nomignoli e prese in giro come per esempio “flat pack“. Decisa a porre fine a questi episodi di bullismo che la coinvolgevano di continuo, ad appena 12 anni nel 2014, raggiunto il limite legale per poterlo fare, la piccola Ikea si è diretta all’ufficio anagrafe britannico per modificare legalmente il suo nome.
Adesso si chiama Jasmine e ricorda con partecipazione e affetto i momenti passati, non disdegnando qualora ve ne fosse bisogno, un giro all’Ikea in una sorta di gita sentimentale.
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