Vorrei potervi dire che quella della coppia che non regge all’urto dei figli piccoli sia solo una leggenda, ma purtroppo non è così.
Un figlio arriva e spazza via tutto quello che c’era prima, non chiede permesso e si prende tutto quello che vuole, spazio e tempo inclusi. Gli equilibri saltano, la routine di prima resta solo un lontano e sbiadito ricordo e le abitudini vengono stravolte.
Niente è come prima e, questa è l’unica verità che ho imparato dalla mia esperienza. Che mentire, mentirsi, dicendo che non è cambiato nulla non aiuta nessuno.
C’è una nuova persona in casa, direi che basterebbe questo, al netto di preoccupazione, spaesamento, sensi di colpa e inadeguatezza, per affermare che la coppia, in due fino a una manciata di ore fa, non sarà mai più la stessa.
Che non significa che non sarà mai più felice. O che non potrà stare ugualmente in equilibrio. Solo che ora l’equilibrio deve essere ripartito su tre gambe, invece che su due e il passaggio, l’assestamento, non è mai facile.
A volte, capita pure che l’assestamento diventi crisi e che la crisi porti ad una rottura, ma altre volte l’assestamento è solo questo: un momento di cambiamento. E i cambiamenti, si sa, sempre, vanno affrontati e non subito. Arrivare pronti, con la consapevolezza che un figlio modifica tutto, gli abbracci, il desiderio, gli sguardi, le parole, è l’unico modo per frenare la valanga che il nuovo arrivato porta con se.
Pensare che niente sarà più come prima, l’unica via per salvare la coppia dallo tsunami e traghettarla verso una nuova stabilità, una complicità più matura che è alla base della costruzione di nuove dinamiche e diversi equilibri.
Amarsi ancora si può, a patto che si accetti di cambiare!
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