David Beckham ha ceduto per un giorno il proprio account Instagram a Iryna Kondratova, dottoressa ucraina che lavora nel centro perinatale della città di Kharkiv, per solidarizzare con i medici locali che lavorano sotto i bombardamenti russi.
Il gesto di solidarietà di Beckham
Negli ultimi giorni continuano le raccolte fondi promosse dalle grandi personalità del mondo dello spettacolo ma anche i gesti simbolici in sostegno al popolo ucraino vittima del conflitto.
E in queste ore ha avuto notevole risalto il gesto di solidarietà di David Beckham che ha deciso di “prestare” il proprio profilo su Instagram (@davidbeckham) che conta quasi 72 milioni di followers a una dottoressa di Kharkiv che si occupa delle donne incinte e i loro bimbi nel locale centro perinatale.
L’ex stella del calcio inglese e compagno di Victoria Adams ha deciso infatti di documentare, attraverso i suoi social, le situazioni estreme in cui si trova a lavorare il personale medico ucraino di una delle città maggiormente bombardate dall’esercito russo.
Le storie dei medici ucraini su Instagram
Non solo Instagram, ma anche il profilo Facebook del 46enne “Golden Boy” di Manchester United e Real Madrid è diventato per un giorno la piattaforma attraverso cui la dottoressa Iryna Kondratova, responsabile del reparto di Neonatologia della struttura di Kharkiv, ha mostrato lo scantinato male illuminato in cui lei e i colleghi lavorano ogni giorno per aiutare le partorienti e tenere al sicuro i bimbi appena nati.
Da anni testimonial e ambasciatore dell’Unicef nel mondo, Beckham aveva annunciato domenica scorsa durante una diretta video che avrebbe ceduto i suo social alla Kondratova: “Andate a vedere le mie Storie per sapere di più del fantastico lavoro che Iryna e le sue colleghe stanno portando avanti per salvare vite” aveva detto ai propri fan, ringraziando tutti coloro che avevano partecipato alla raccolta di cibo e fondi promossa nei giorni scorsi.
E nei drammatici video postati da Iryna sul suo account è stata raccontata, tra le tante, la storia di Yana e del piccolo Mykhailo, bimbo nato con difficoltà respiratorie il secondo giorno di guerra e che ora non ha un posto dove andare dopo che la sua casa è stata distrutta dalle bombe.
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