Per far crescere un bambino in un clima sereno, per non compromettere la sua autostima, per fare in modo che rispetti se stesso e gli altri, per educare, insomma, ci vogliono delle regole.
Regole semplici, chiare e precise, condivise da mamma, papà e meglio ancora anche da nonni, zii, baby sitter e così via. Per aiutare i piccoli a diventare grandi servono coccole, giochi, risate, scoperte, ma anche dei “no” detti al momento giusto e con risolutezza.
Ai bambini, infatti, bisogna dare dei confini entro cui stare, bisogna far capire che con i genitori possono parlare e sfogarsi, ma anche che sono loro a prendere le decisioni. Ecco allora quali sono le 5 caratteristiche principali delle regole educative.
Collaborazione. Le regole vanno prese (e rispettate) da entrambi i genitori. Mamma e papà devono essere uniti sulle decisioni, senza creare squilibri potenzialmente pericolosi che potrebbero sminuire l’importanza di uno dei due genitori nell’immaginario del figlio.
Precisione. La regola dev’essere semplice, chiara e impersonale. In questo modo essa acquisirà agli occhi del bambino un carattere di universalità, valido per tutti e verrà accettata meglio come un dato di fatto, una norma di comportamento che deve essere così, punto e basta.
Adeguatezza. Una regola dev’essere realistica e giusta per la fascia d’età del bambino. Non si può pretendere comportamenti da adulti da bimbi troppo piccoli, ma bisogna porre dei limiti adeguati alla sfera d’azione e alle capacità di ogni fascia d’età.
Realismo. Le regole non devono pretendere cose impossibili, come “Si può giocare, ma senza sporcarsi” oppure “Si può correre, ma senza sudare”. Senza una reale fattibilità della regola, si instaurerà un clima di sfiducia a lungo andare deleterio.
Utilità. Dietro a ogni regola ci deve essere una finalità pedagogica che abbia un senso nel percorso di crescita del bambino.
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