Kathleen e Jeff Spence di Long Island fanno causa a Meta, il colosso dei social network di proprietà di Mark Zuckerberg, poiché la loro figlia Alexis, oggi di 19 anni, ha sviluppato fin dall’età di 11 anni una dipendenza dai social.
Ansia, depressione, autolesionismo, disturbi alimentari e intenti suicidi sono solo alcune delle conseguenze della dipendenza da Instagram che hanno sconvolto la vita di Alexis e della sua famiglia.
Alexis si è iscritta a Instagram di nascosto all’età di 11 anni anche se l’età minima è 13 anni. I social infatti non hanno gli strumenti per riuscire a individuale con sicurezza l’età degli iscritti perciò ci sono molti bambini che hanno un profilo sui social pur non avendo l’età giusta e la maturità per gestirne le conseguenze.
La piccola come molti altri suoi coetanei riceve attraverso il suo profilo continui contenuti relativi al corpo ideale e sviluppa presto disturbi alimentari. Non riesce a fare un uso limitato e consapevole dei social. Il carattere di Alexis cambia, diventa scontrosa, depressa e irritabile, la figlia dolce e allegra viene sostituita da una persona triste e aggressiva.
Per Kathleen e Jeff inizia un periodo molto difficile, si sentono smarriti dal cambiamento della piccola e non sanno come aiutarla. Quando i genitori scoprono che la bambina soffre di depressione, disturbi alimentari e autolesionismo Alexia inizia un percorso di sostegno psicologico che prosegue per anni con molte difficoltà. Resta ancora da affrontare un problema come e quando è iniziato l’incubo?
Kathleen e la figlia Alexis, 19 anni, in un’intervista con ABC News (fonte ABC).
Genitori e pediatri si schierano con Kathleen e Jeff
Nel 2021 Frances Haugen, ex product manager dell’azienda tecnologica pubblica alcuni documenti interni di Facebook. I genitori di Alexis scoprono l’amara verità: la società sa da anni che i social possono sviluppare assuefazione e problemi di immagine e di percezione del proprio corpo e non ha mai preso provvedimenti per proteggere gli utenti più giovani.
Haugen in una testimonianza al Congresso degli Stati Uniti afferma che Facebook ha commissionato diversi studi dai quali emergono i rischi per la salute psicologica dei ragazzi e dei soggetti più fragili e ha proseguito la sua politica di marketing non preoccupandosi di difendere gli utenti.
Kathleen e Jeff Spence perciò con l’aiuto degli avvocati intentano una causa per lesioni personali contro Meta presso il tribunale della California. Con loro ci sono migliaia di genitori e pediatri preoccupati dalla dipendenza dei social dei ragazzi che combattono per la tutela della salute psicofisica delle nuove generazioni.
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