La versione maschile della classica pillola anticoncezionale femminile, da qualcuno ribattezzata “pillolo”, sembra essere sempre più vicino all’ingresso ufficiale nel mondo dei contraccettivi.
Secondo un recente studio presentato al congresso annuale della Endocrine Society, ci sono ben 2 pillole maschili sperimentali perfettamente in grado di ridurre il testosterone negli uomini senza provocare, di contro, effetti collaterali di rilievo.
L’introduzione di un contraccettivo maschile da assumere come una semplice compressa rappresenterebbe una vera innovazione nel panorama della prevenzione delle gravidanze indesiderate perché, sino ad oggi, le uniche possibilità sul fronte maschile sono legate o all’utilizzo del preservativo o alla più drastica vasectomia.
Lo studio: sta davvero per arrivare la pillola maschile?
Questa notizia è da qualche anno nell’aria, ma sino a poche settimane fa appariva quasi come un miraggio o un sogno di molte donne più che come una realtà.
È di queste settimane infatti la notizia dell’Endocrine Society, un’organizzazione medica che raggruppa al suo interno più di 18.000 esperti di endocrinologia a livello mondiale : ha confermato nero su bianco l’efficacia ormai certa di ben 2 pillole contraccettive maschili sperimentali (DMAU e 11β-MNTDC).
Le basi della ricerca scientifica sulla pillola maschile
La sperimentazione, portata avanti dal prestigioso istituto statunitense Contraceptive Development Program dell’Eunice Kennedy Shriver National Institute of Child Health and Human Development, è stata condotta con il metodo classico dell’alternanza di soggetti a cui è stato somministrato il farmaco contenente i principi attivi ed altri a cui è stato somministrato invece il placebo.
I risultati emersi analizzando il livello del testosterone in entrambi i soggetti confermano l’efficacia della pillola: dopo 7 giorni il livello di testosterone in chi aveva assunto la pillola con il principio attivo era infatti notevolmente più basso.
I due farmaci che compongono entrambe le versioni del pillolo (DMAU e 11β-MNTDC) agiscono con un meccanismo molto simile a quello dei contraccettivi femminili: l’ormone androgeno e quello progestinico limitano la produzione di testosterone da parte dell’organismo maschile, riducendo così la fertilità.
Vantaggi e svantaggi della pillola contraccettiva per uomini
Il principio base di funzionamento del pillolo è molto semplice: meno testosterone corrisponde a minor produzione di sperma e, di conseguenza, una riduzione delle possibilità di incorrere in gravidanze indesiderate.
Questo comporta però alcuni effetti collaterali come un sensibile calo del desiderio, qualche difficoltà a raggiungere facilmente l’erezione e successivamente l’eiaculazione e, in alcuni casi, il pillolo può avere anche qualche ripercussione non strettamente legata alla sfera sessuale come sbalzi di umore e un’alterazione della massa muscolare.
Per ovviare a questi disagi l’Endocrine Society ha confermato che è necessario integrare l’assunzione di bassi livelli di testosterone con iniezioni o applicazioni in gel per bilanciare l’effetto del pillolo (in questo caso si evita la produzione di spermatozoi, ma si compensano gli effetti collaterali del pillolo).
Il feedback di chi l’ha provato
Gli uomini coinvolti nella sperimentazione non hanno evidenziato effetti collaterali ingestibili (ricordiamo che anche la pillola femminile ha una serie di controindicazioni non trascurabili) e il 75% si è dimostrato propenso a continuare l’assunzione anche dopo la fine del periodo di test.
L’introduzione della pillola anticoncezionale maschile e la sua accettazione sul mercato aprirebbero le porte ad uno scenario completamente nuovo nell’ambito del controllo delle gravidanze indesiderate: la contraccezione maschile sino ad oggi è stata affidata al del preservativo che, pur essendo un metodo molto sicuro, ha di contro il fatto di essere comunque un elemento non sempre apprezzato perché riduce il contatto fisico tra i partner.
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