Lo sport, assieme al gioco, è una delle attività più educative per i bambini perché favorisce un corretto sviluppo fisico, la socializzazione con gli altri bambini, l’accettazione e il rispetto delle regole ed anche un senso di appartenenza e rispetto.
L’importante è sempre scegliere un’attività che sia adatta all’età del piccolo, alle sue propensioni e alla sua corporatura affinché sia il bimbo che la sua famiglia possano trarne i maggiori benefici.
Perché è importante praticare sport da bambini
Praticare regolarmente un’attività sportiva permette di ridurre le ore di sedentarietà dei piccoli, in favore di un sano allenamento che aiuta i bambini di prendere coscienza del proprio corpo e delle proprie abilità, sia fisiche che mentali.
Trovare uno sport che appassiona e stimola è sicuramente una grande conquista perché, oltre a migliorare alcuni aspetti fisici come la coordinazione, la forza, l’equilibrio e la velocità, i bambini impereranno anche una serie di comportamenti utili in tutte le situazioni della vita quotidiana.
Oltre che durante lo sport, infatti, il rispetto delle regole e del prossimo, l’impegno, la tenacia, la dedizione e anche un po’ di sana competizione sanno tutti aspetti che il bambino potrà sviluppare anche nella vita di tutti giorni, aiutandolo dunque a costruire il suo carattere e ad affrontare con i giusti strumenti le sfide che la vita gli riserverà.
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Che cosa insegna lo sport
Uno degli insegnamenti più belli dello sport, come suggerisce Giuseppe Gangemi, coordinatore della Federazione Italiana Nuoto, è quello di offrire ai l’opportunità di socializzare e di lavorare assieme ad un progetto comune, rispettando le regole, mettendosi in gioco e magari vincendo la timidezza.
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Lo sport insegna anche ad avere pazienza e a saper aspettare: con l’allenamento, la costanza e l’impegno si possono ottenere risultati straordinari. E questo, in un’epoca in cui siamo abituati ad ottenere tutto e subito, è un insegnamento di cui far tesoro per tutta la vita.
Come e quale sport scegliere prima dei 6 anni
I piccoli in età della scuola dell’infanzia difficilmente hanno già chiaro quale potrebbe essere il loro sport ideale, perciò sono i genitori a doverli orientare verso un’attività che favorisca uno sviluppo armonico del fisico come ad esempio nuoto, ginnastica, bicicletta, danza o pattinaggio.
Tutte queste attività aiutano a migliorare la postura ed uniscono un approccio ludico a quello più tecnico, aspetto assolutamente fondamentale in questa fascia d’età.
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Quale sport dopo i 6 anni?
Il corpo dei bambini dopo i 6 anni inizia un progressivo percorso di sviluppo sia fisico che di coordinamento ed è quindi possibile introdurre anche attività più tecniche come il calcio, l’atletica leggera, la pallavolo, il basket, le arti marziali, etc.
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L’ideale è cercare un’attività che sia soddisfacente per il bambino sia dal punto di vista dell’esercizio fisico che del tipo di approccio, oltre che in linea con il suo gusto, le sue capacità ed anche le sue attitudini comportamentali.
Una buona abitudine, in caso di patologie particolari, è sempre quella di chiedere anche il consiglio al proprio pediatra di fiducia per valutare che non ci siano controindicazione nel svolgere una determinata attività fisica (ad esempio in caso di problemi alla schiena gli sport ad alta sollecitazione potrebbero no essere consigliati).
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Quante volte a settimana è ideale praticare attività sportiva?
Secondo l’OMS, Organizzazione Mondiale della Sanità, i bambini dovrebbero svolgere 60 minuti di attività fisica al giorno (incluso gioco di movimento, bicicletta o passeggiata), almeno 5 giorni su 7.
Il dottor Claudio Maffeis, Professore Ordinario di Pediatria all’Università di Verona e delegato SIP (Società Italiana di Pediatria) ha così fotografato la situazione dei bambini italiani:
Il 18 % dei bambini italiani fa sport 1 ora alla settimana, mentre il 36 % guarda la tv o i videogiochi per più di 2 ore al giorno.
Secondo il pediatra, basterebbe quindi togliere un’ora agli schermi e trasformarla in un’ora di attività fisica per bilanciare il problema. Oltre alle attività sportive, è quindi importante incentivare i giochi e le attività all’aria a aperta e prediligere gli spostamenti a piedi o in bicicletta.
Come sottolinea Maffeis, dunque, le lezioni di educazione fisica svolte in classe non bastano a garantire il benessere dei bambini:
L’attività fisica scolastica dovrebbe essere di 60 minuti ogni giorno, le attuali 2 ore sono del tutto insufficienti. Attività fisica più intensiva, come il calcio o la corsa, invece almeno invece volte la settimana. Tutto ciò in una ottica preventiva, non solo per dimagrire in caso di sovrappeso
È consigliato anche concedersi almeno 2 giorni di riposo a settimana, ma dipende comunque dal tipo di sport e della predisposizione del bambino. In linea generale il tetto massimo dovrebbe corrispondere più o meno alla loro età: quindi ad esempio per un bimbo di 8 anni non si dovrebbe andare sopra le 7/8 ore settimanali.
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Alcuni semplici accorgimenti per evitare piccoli infortuni e malanni
Secondo uno studio americano della National Atletic Trainers (NATA), i bambini non dovrebbero concentrarsi a lungo solo su un unico sport perché, ripetendo sempre lo stesso tipo di movimento, si potrebbe andare più frequentemente incontro ad infortuni ed altri problemi.
È importante dunque tenere il bambino sotto controllo e assicurarsi di affidarsi a professionisti esperti in grado di insegnare i giusti movimenti e correggere eventuali problematiche.
Per quanto riguarda invece i malanni, ecco alcuni accorgimenti da adottare:
- Indossare sempre indumenti asciutti prima di uscire dalla palestra o dalla piscina, soprattutto nella stagione invernale
- Assicurarsi di avere asciugato bene i capelli
- Soprattutto nel caso della piscina, controllare sempre anche le orecchie: devono essere sempre ben asciutte per evitare fastidiose otiti
- Sempre in piscina, è importante evitare di camminare scalzi negli spogliatoi e utilizzare sempre un asciugamano asciutto prima di sedersi sulle superfici, al fine di ridurre il rischio di micosi e infezioni
- Utilizzare sempre il proprio asciugamano e accappatoio, evitando di scambiarlo con quello di altri bambini
- Nel caso il bambino abbia avuto influenza o altri disturbi, la ripresa dell’attività sportiva andrebbe concordata assieme al pediatra
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Certificati ed esami: tutto quello che c’è da sapere
Negli ultimi anni c’è molta più attenzione da parte di tutte le società sportive al rispetto delle norme in materia di certificati ed esami: il certificato medico non è obbligatorio fino ai 6 anni, tranne in casi specifici indicati dal pediatra, mentre al di sopra dei 6 anni è sempre richiesto un certificato medico non agonistico o agonistico a seconda del tipo di attività praticata dal bambino.
Per lo sport non agonistico al di sopra dei 6 anni il certificato può essere rilasciato dal pediatra o dal medico dello sport e, per valutare l’idoneità del bambino alla pratica di una determinata attività sportiva, si effettuerà una visita generale con il controllo della pressione arteriosa ed anche un semplice elettrocardiogramma a riposo ECG.
Se lo sport praticato è di tipo agonistico il medico specialista in medicina dello sport effettuerà un approfondita anamnesi ed anche una spirometria per verificare la funzione respiratoria, un elettrocardiogramma a riposo e sotto sforzo e prescriverà anche un esame delle urine. Eventuali esami integrativi possono essere richiesti per specifici accertamenti o approfondimenti clinici.
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