Il 1700 è stato un periodo di grande svolta nella storia dell’umanità; l’avvento dell’Illuminismo, infatti, ha segnato la fine di quel buio costellato da tanta ignoranza e si è spianata la strada per importanti cambiamenti.
Ciò nonostante, le donne hanno dovuto lottare il doppio per affermarsi in determinati settori, proprio come fece Angélique du Coudray, appassionata di medicina, che iniziò la sua carriera come levatrice in una zona rurale della Francia, assistendo le donne durante la gravidanza e il parto.
Angélique du Coudray: una pioniera dell’ostetricia del ‘700
Nel corso degli anni, però, il desiderio di approfondire i suoi studi e migliorare le competenze delle ostetriche, che fino ad allora erano considerate delle mere praticanti della medicina popolare, la portarono a organizzare una petizione rivolta alla “Facoltà di Medicina di Parigi”.
La Scuola di Chirurgia, a quei tempi, vietava difatti alle donne l’ammissione all’abilitazione, dimostrando di mantenere ancora salda l’impronta maschilista in questo campo.
Angelique du Coudray, dunque, ha dato il via a una delle più importanti lotte femminili per affermarsi nel campo della medicina ed essere riconosciute intellettualmente al pari degli uomini.
Corsi aperti anche alle donne: la vittoria di Angelique
I colleghi maschi, a quel tempo, cercarono di impedire l’accesso alla specializzazione per le donne in quanto erano assolutamente fermi nel voler mantenere questo privilegio nel settore della medicina.
La tenacia di Angelique, però, ebbe la meglio, soprattutto grazie alla sua ennesima protesta che la portò davanti a una commissione, dove cercò tutti i modi di far prevalere i suoi diritti e quelli delle colleghe donne.
In breve tempo, la sua determinazione la portò a diventare direttrice della “sezione di ostetricia dell’Hôtel Dieu di Parigi” dedicandosi alla formazione delle ostetriche e divulgando il concetto secondo cui era fondamentale migliorare le competenze di queste figure, diffondendo la conoscenza sulla salute materna e infantile su tutto il territorio francese.
L’allenamento era alla base dei suoi programmi, in quanto solo con una costante pratica si sarebbe potuti arrivare a migliorare le esperienze legate al parto, alleviando il più possibile i danni e i dolori delle partorienti.
La nascita della “machine” di Angelique du Coudray
Angelique du Coudray è entrata nella storia della medicina per la creazione di un manichino che simulava in tutto e per tutto, a grandezza naturale, la parte inferiore del corpo della donna, ricreato con tessuto, pelle e imbottiture. A questo era anche associato un manichino che rappresentava il bambino, con tanto di naso, orecchie e bocca aperta.
Questa “machine” fu dunque ribattezzata come “la madre degli ostetrici”, approvata dall’Accademia di Chirurgia ed era utilizzata per insegnare le tecniche del parto e le pratiche di igiene che erano assolutamente necessarie per evitare che si andassero a creare delle infezioni.
La sua invenzione permise di formare centinaia di ostetriche in tutta la Francia ed ebbe il brillante merito di contribuire a una netta riduzione della mortalità materna e neonatale.
La formazione di ostetriche, levatrici e medici nella Francia del ‘700
Il suo contributo, inoltre, non fu solo pratico e tecnico, ma divenne anche culturale.
La sua opera “L’arte delle levatrici” del 1772, pubblicata in diverse lingue, diventò un vero e proprio manuale di ostetricia che spiegava in dettaglio le procedure per assistere al parto e prevenirne le complicanze.
Ben 38 capitoli, corredati da opportune e dettagliate illustrazioni che riportavano fedelmente tutte le sue lezioni sulle cure prenatali e le probabili complicanze che sarebbero potute avvenire durante il parto.
La sua notorietà arrivò a catturare perfino l’attenzione del re Luigi XV che desiderò incontrarla per proporle di diffondere i suoi insegnamenti anche alle popolane delle aree di campagna del territorio francese.
Per tale motivo, le fu donata una patente e una pensione per permetterle di viaggiare e rendere possibile la diffusione delle sue lezioni, considerate ormai assolutamente necessarie per ridurre la mortalità neonatale che, a quei tempi, aveva raggiunto dei picchi davvero preoccupanti.
Si stima che i suoi insegnamenti siano arrivati a oltre 10 mila donne, oltre che a 4 mila studenti; quest’ultimi, a loro volta, continuarono il suo lavoro di divulgazione e istruzione rivolto sia a donne che a uomini, arrivando alla formazione di oltre 30 mila studenti.
Grazie ai suoi sforzi e alla sua dedizione, Angelique du Coudray è diventata una figura di riferimento nella storia della medicina perinatale e della formazione delle ostetriche.
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