In questi giorni si parla molto del video Tik Tok di una mamma americana disperata che racconta cosa significa mandare il suo piccolino a scuola ogni giorno negli Stati Uniti d’America, un grande Paese in cui però le sparatorie sono all’ordine del giorno.
Un contesto violento, in cui già dal secolo scorso avvengono episodi di violenza incontrollabile, sparatorie in cui perdono la vita bambini e adolescenti.
La violenza in America è un dato allarmante
Il “protocollo sparatorie” americano è una misura di sicurezza che coinvolge tutte le mamme e tutti i genitori, comprese le celebrities del nostro paese come Bianca Balti che però vive negli USA con il marito Matthew.
La celebre top model ha raccontato nelle sue stories, durante una domenica dei primi di febbraio, come sia difficile essere una buona madre in America, un Paese in cui i figli rischiano la vita ogni giorno, semplicemente facendo il loro dovere di studenti e andando a scuola.
In questo video, racconta che la figlia Mia, sua secondogenita, ha dovuto nascondersi in classe durante il protocollo anti-sparatoria, perché nel quartiere si aggirava un malintenzionato armato di pistola. La Balti racconta di aver ricevuto un messaggio direttamente dalla scuola della figlia e di aver pensato il peggio per la sua piccola.
Non solo la Balti ha voluto inviare un chiaro messaggio alle mamme americane: anche la showgirl Elisabetta Canalis ha raccontato l’anno scorso la sua esperienza in un’intervista a Verissimo, documentando lo strazio provato dopo la sparatoria a Uvalde, Texas, avvenuta nel 2022.
Un episodio terribile che ha visto protagonista una scuola elementare texana vicino Sant’Antonio, in cui hanno perso la vita una decina di adolescenti e la loro maestra a causa di uno studente armato che ha sparato senza pietà, a sangue freddo.
Dopo questo fatto di cronaca, la Canalis ha dichiarato di aver tolto la figlia dalla scuola per molto tempo: una situazione insostenibile, difficile se non impossibile da superare.
Qualche dato sulla violenza nelle scuole americane
“Mi rifiuto di pensare che mio figlio ogni giorno debba giurare fedeltà a un Paese in cui rischia la vita quotidianamente, in cui non posso acquistargli delle scarpe luminose perché non potrebbe nascondersi nell’armadietto della scuola“. Così dice la giovane mamma americana intervistata da Giorgia, nota blogger che promuove la cultura americana in Italia.
Dal 1999, anno della sparatoria di Columbine, in America si contano più di 11 sparatorie in cui perdono la vita bambini, adolescenti, studenti innocenti con le loro maestre. È una catastrofe che ancora miete vittime, una piaga che non si arresta.
Basti pensare alle vicende in Florida a Santa Clarita, a Sandy Hook nel Connecticut (dove hanno perso la vita 20 bambini), oppure nel Texas, a Uvalde, o ancora in California: sono Stati difficili, in cui ogni giorno le mamme stanno in pena per i loro figli, perché il rischio di sparatorie è altissimo.
Cosa causa tutta questa violenza?
Gli psicologi e antropologi danno la colpa alla violenza nei media e ai testi di certe canzoni, ma anche alla desolazione in cui vivono molte famiglie americane, alla facilità con cui i killer si procurano le armi da fuoco.
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