La fecondazione in vitro è una tecnica che viene utilizzata da anni per aiutare le famiglie ad avere figli. Le percentuali di successo sono piuttosto basse ed il sistema è sicuramente costoso, ma adesso sono numerose le startup che hanno iniziato ad investire per innovare in questo settore.
La robotica per diminuire i costi e migliorare il tasso di successo della fecondazione in vitro
La fecondazione in vitro potrebbe divenire più semplice con pochi strumenti: avendo a disposizione un ago meccanizzato, un microscopio, ed altri strumenti come un joystick, un laptop ed una capsula di Petri di minuscole dimensioni si può migliorare di molto il processo di procreazione assistita.
È ciò che è accaduto con un robot della startup spagnola Overture Life: alcuni ricercatori statunitensi hanno usato un robot manovrato per iniettare lo sperma all’interno di un ovulo. Il robot era guidato attraverso un controller della PS5 da un biologo. In questo modo, guidando l’ago, si è ottenuta la fecondazione che ha poi portato alla nascita di due bambine sane.
L’automatizzazione del processo di fecondazione dunque, potrebbe consentire in futuro sia una riduzione dei costi che un aumento delle probabilità di successo (che al momento per la FIVET si aggirano attorno al 32-35% di successo). Il genetista spagnolo Santiago Munné, che è a capo del team di innovazione tecnologica in Overture Life, lo ha spiegato chiaramente alla testata giornalistica del settore, Mit Technology Review, facendo un esempio molto chiaro: “Pensa a una scatola in cui entrano lo sperma e gli ovuli e cinque giorni dopo si è formato un embrione“.
Fecondazione in vitro e le nuove tecnologie
Le startup che stanno lavorando per risolvere le problematiche legate alla fecondazione assistita stanno analizzando il problema da diversi punti di vista basandosi sul fatto che non si hanno certezze di riuscita e che, ad esempio negli USA, la fecondazione artificiale può portare una spesa di 20mila dollari.
Le soluzioni che sono state messe in campo sono molteplici e si va dall’esecuzione del monitoraggio degli spermatozoi, tramite un apposito software, all’inseminazione effettuata attraverso degli aghi, per arrivare anche all’utilizzo di uteri artificiali. Tutte queste nuove tecniche hanno un obiettivo comune che è quello di aumentare il tasso di natalità.
Fonte immagine: Overture Life
Il caso della startup spagnola e di altre innovazioni
Il citato caso di Overture Life è soltanto uno delle molte innovazioni che sono stati implementate negli ultimi anni: sono diverse le startup che hanno deciso di cercare un aumento del tasso di natalità investendo nelle nuove tecnologie.
Tra quelle che lo hanno fatto ci sono Fertilis, AutoIVF, Conceiving Life Sciences e IVF 2.0. Tutte hanno come scopo quello di migliorare e rendere più accessibile la fecondazione in vitro a tutte le famiglie alle prese con problemi di infertilità e nello stesso tempo offrirla ad un costo minore. Per questo, un esperto del settore, David Sable, si è posto la domanda chiave: “Come passiamo da mezzo milione di bambini all’anno a 30 milioni?” e si è dato la risposta: “Non puoi se gestisci ogni laboratorio come una cucina artigianale su misura“, per cui si deve affrontare la sfida della fecondazione in vitro con sistemi di ingegneria all’avanguardia che facciano coppia con l’incremento scientifico, eccezionale, che è stato realizzato in 40 anni.
Gli investimenti nel settore sono importanti e comprendono sia l’automatizzazione dell’iniezione dello sperma, che la maggiore fertilità degli ovuli. Un altro sistema è in corso di studio in Messico e riguarda la classificazione dello sperma a disposizione per selezionare gli spermatozoi migliori con l’osservazione sia della loro forma che del loro movimento. Questo sistema è stato studiato da Alejandro Chavez-Badiola, un medico messicano che utilizza un apposito software, che lo stesso Badiola ha venduto ad altre startup come la statunitense Conceiving Life Sciences.
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