21 ottobre 2024 –
Con 84 voti favorevoli, 58 contrari e nessuna astensione, la modifica della legge sulla maternità surrogata è stata approvata definitivamente al Senato, rendendola ufficialmente legge. Questa normativa introduce il divieto di praticare la maternità surrogata non solo in Italia, dove è già illegale, ma anche all’estero, nei Paesi in cui è consentita.
La maternità surrogata quale crimine perseguibile anche all’estero
Sempre più coppie italiane che hanno optato per la maternità surrogata stanno pianificando di sfidare in tribunale la legge Varchi, già oggetto di controversie prima ancora della sua entrata in vigore. La norma, che mira a rendere universale il reato di gestazione per altri (GPA), ha conseguenze anche per chi ricorre a questa pratica in Paesi dove è legale.
La gestazione per altri è già un reato in Italia, ma definendolo reato universale diventa perseguibile anche se commesso in un Paese dove la pratica è legale. Specifichiamo che al giorno d’oggi la gestazione per altri “commerciale” è ammessa in 66 paesi, mentre la gestazione solidale (quindi senza scopo di lucro) è legale in 35 paesi. Questa decisione mira quindi a contrastare il cosiddetto “turismo procreativo” e rafforzare un divieto già vigente in Italia.
Un emendamento importante limita la punibilità ai soli cittadini italiani che ricorrano alla GPA all’estero, anche se tale pratica è permessa nel Paese ospitante. Il testo della proposta di legge non distingue tra coppie di diverso genere o dello stesso genere.
Il Governo è apparso compatto nel condannare la surrogazione di maternità: Eugenia Roccella, Ministro della Famiglia, ha ribadito che tale pratica è incompatibile con i principi etici, definendola una forma di sfruttamento e coercizione della donna.
Il dissenso dell’opposizione
Le forze di opposizione, seppur non sempre in modo unanime, hanno criticato la proposta. Pur riconoscendo che la GPA possa comportare rischi di sfruttamento delle donne, il Partito Democratico ha accusato la maggioranza di agire per “furore ideologico”, calpestando i diritti individuali e discriminando le famiglie arcobaleno.
Luana Zanella di Alleanza Verdi e Sinistra ha definito la proposta un “manifesto politico” e ha chiesto che si adottino misure internazionali volte non solo a vietare la mercificazione della maternità, ma anche a tutelare maggiormente donne e minori.
Anche Vladimir Luxuria si esprime contro questa nuova legge, ribadendo che “L’utero in affitto è lo sfruttamento delle donne in situazioni di povertà ed è un concetto ben diverso dalla gestazione per altri, in cui non c’è passaggio di denaro. La differenza è la stessa che esiste tra il traffico illecito di organi, dove c’è un business, e la donazione di organi, che invece si fa in maniera altruistica per donare speranza ad altri“
Facciamo notare infatti che forse una legislazione equa e precisa della gestazione solidale potrebbe aiutare a limitare la pratica dell’utero in affitto in situazioni di sfruttamento.
Le sfide legali delle coppie italiane
Dopo l’approvazione della legge, molte coppie italiane si stanno preparando a impugnare la norma. Filomena Gallo, avvocata e segretaria nazionale dell’Associazione Luca Coscioni, rappresenta già 30 coppie: 4 sono dello stesso sesso e 26 eterosessuali.
Gallo ha dichiarato: “Ci sono 10 coppie che sono all’estero e stanno attendendo il parto e sono quindi nella fase finale. Poi ci sono 20 coppie che hanno intrapreso il percorso, ovvero che già sono stati presso un centro straniero, hanno firmato il consenso ed alcuni hanno già fatto il prelievo dei gameti“. Tra queste coppie, una si trova in Grecia in attesa dell’autorizzazione del giudice.
La maggioranza delle coppie assistite sono donne che hanno superato il cancro ma hanno congelato i propri ovuli, o che hanno patologie che mettono a rischio la vita e non possono portare avanti una gravidanza.
I numeri e le regole sulla gestazione per altri
Sfatiamo ancora alcuni falsi miti sulla gestazione per altri: poiché alcuni slogan che parlano di mercificazione del corpo della donna, di sfruttamento e di “figli spacciati per propri” o di “utero in affitto” sono di fatto basati su false idee.
1) la gestazione per altri è già reato in Italia dal 2005. Questa legge porterebbe a un inasprimento delle pene e ad un aumento delle cause. Si troverebbero perseguitati eventualmente anche i professionisti sanitari italiani che lavorano in questo settore, ma all’estero.
2) la gestazione può essere solidale. In tantissimi paesi (sono circa 60 i paesi in cui è attualmente legale) le donne che accettano di diventare gestanti per altri sono tutelate e le procedure sono regolamentate. La maggior parte delle GPA sono infatti fatte a titolo solidale, cioè a titolo gratuito da un membro della famiglia o legate da un vincolo di amicizia. Inoltre, quando non c’è un legame tra la coppia e la gestante, ci sono regole precise che stabiliscono che la madre non versi in condizioni economiche di necessità e che abbia già figli suoi. Quindi anche l’idea dello sfruttamento delle donne povere un po’ è una falsa idea poiché dipende se si agisce nella legalità del paese straniero o meno.
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3) questo provvedimento è ritenuto repressivo e discriminatorio per le coppie omosessuali, che non potrebbero così avere una prole in Italia, in quanto anche l’adozione da parte delle coppie gay è vietata. Anche il riconoscimento dei figli nati all’interno di una coppia omosessuale, ad esempio con la fecondazione eterologa sta subendo una battuta di arresto, dopo le mancate registrazioni in diversi comuni d’Italia. Tuttavia, la nuova legge colpirebbe tutti, e forse maggiormente le coppie eterosessuali, in quanto le GPA fatte da cittadini italiani riguardano in 9 casi su 10 coppie etero (fonte: Il Corriere).
4) la stessa area politica che lamenta un drammatico calo delle nascite e inventa iniziative più o meno efficaci per incentivare la programmazione familiare, propone una legge che limita ancora la possibilità di alzare il tasso di natalità tramite pratiche non tradizionali (è stata osteggiata per anni anche la fecondazione eterologa).
Infine, come ha scritto Concita de Gregorio nel suo ottimo articolo su La Stampa, intitolato “Maternità surrogata: quel divieto a favore dei ricchi”, la notizia si commenta praticamente da sola: “Ogni proibizionismo è un pericolo per chi ha meno soldi e favorisce pratiche illegali. L’Italia piange la denatalità ma poi non riconosce i figli delle coppie arcobaleno“
Sulla gestazione per altri leggete @concitadeg oggi su La Stampa.
— Simone Alliva (@SimoneAlliva) June 1, 2023
Scrive parte di quello che cerco di dire da un bel po’ e che ho detto una volta, a favore dei social, rischiando il linciaggio da questo tribunale permanente.
Grazie ❤️ pic.twitter.com/u6KF3gaQc7
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