Cosa può accadere se tuo figlio, in piena fase adolescenziale, si mette a curiosare sul tuo vecchio profilo Facebook?
Profilo che a occhio e croce contiene gli ultimi quindici anni della tua vita?
Chi è senza peccato scagli la prima pietra.
In modo più o meno volontario ognuno di noi ha pubblicato o è stato taggato da amici in foto “poco genitoriali”. Ed è proprio la caccia a questi scatti una delle nuove tendenze dei giovani su Tik Tok. L’hashtag usato è #oldfacebook e la gara a chi ha avuto il genitore più sopra le righe è aperta! Prendere in giro i vecchi profili di mamma e papà sembra essere un vero e proprio spasso.
@mercayde 2000’s icons ✨ #foryou #parents #sorryidonttreatyoulikeagoddess #2000s #myparents #mom #dadsoftiktok #icon ♬ Sorry I dont treat you like a goddess – peytoneberle
Ma il gioco è bello finché dura poco
Finché tutto inizia e finisce con una risata non c’è nessun problema, ma sappiamo bene quanto il mondo sia vario e quanto i giovani possano reagire nei modi più differenti. Alcuni per esempio potrebbero sentirsi turbati e vergognarsi dei comportamenti dei propri genitori, arrivando a liti e scontri, in casa con mamma e papà e fuori tra coetanei.
Anche perché la tendenza spinge i ragazzi a curiosare non solo nei profili dei propri genitori ma anche in quelli altrui. Capite da voi che il ragazzo più sensibile potrebbe non digerire bene la presa in giro o la parola goliardica rivolta alla propria famiglia che di riflesso colpirà anche lui.
Senza contare il fatto che la materia potrebbe essere la cosiddetta ‘trippa per gatti’ per i bulli perennemente a caccia di prese in giro. La regola è sempre la stessa: ciò che circola nel web diventa di tutti, scordarselo è facile, rimediare è talvolta più difficile.
Anticipare l’impatto, allacciamo la cintura di sicurezza ai nostri ragazzi
Ma quel che è fatto è fatto. Come possiamo rimediare dunque? Rinneghiamo le vecchie sbornie? Le pose discutibili in abitini striminziti? La sfacciataggine dei migliori anni? O magari facciamo un bell’assegno a META affinché il nostro profilo venga ripulito e si trasformi in quello del perfetto genitore?
Il tutto richiederebbe uno sforzo davvero notevole e forse anche vano. Non sarebbe più semplice se raccontassimo ai nostri ragazzi chi siamo stati? Se li mettessimo a conoscenza di qualcuna delle nostre marachelle adolescenziali? Non tutte, giusto qualcuna.
Non credete che ai loro occhi assumeremmo sembianze più umane e che a quel punto sarebbero in grado di guardare con occhi diversi e di ridere insieme a noi dei nostri scatti proibiti? Pensateci su! Potrebbe diventare una serata alternativa e divertente da sperimentare in famiglia.
Il mirror selfie della Ferragni e il commento di una giovane follower
A dirla tutta non serve scavare nel passato di un genitore per imbattersi in foto compromettenti. Gli scatti discutibili nell’era dei social network sono a portata di click e i ragazzi delle generazioni Z e Alpha con i click ci vanno a braccetto.
Poco tempo fa, ad esempio, Chiara Ferragni ha fatto per l’ennesima volta parlare di sé, o meglio di un suo mirror selfie, dove appariva con il seno nudo coperto da un braccio e il lato B riflesso nello specchio.
Una giovane follower, di appena 11 anni, che anagraficamente avrebbe potuto essere sua figlia, ha commentato:
Qual è il messaggio per noi ragazzine? Che per farci notare dobbiamo metterci nude? Io non lo trovo un bel messaggio da mandare. Mia mamma ha 34 anni… se mettesse una foto così io mi sentirei malissimo, penserei che mi devo vergognare del suo comportamento.
Questo in qualche modo ci riporta a quanto abbiamo detto sopra, ai comportamenti dei genitori che possono far vergognare i figli.
L’influencer ha deciso di rispondere alla giovane così:
Il messaggio per tutte, ragazzine e non, da parte mia è molto semplice: nessuno ci può giudicare o farci sentire sbagliate. Pubblicare una foto così non dovrebbe far vergognare nessuno ed anzi, dimostrare che ognuno è libero di essere se stesso e celebrarsi quando si sente di farlo.
La trappola del genitore modello
Viene forse più spontaneo schierarsi dalla parte della giovane, per empatia e anche per il fatto che la ragazzina e tutta la sua famiglia per questo commento sono entrati in un vero e proprio vortice mediatico che non augurerei a nessun adolescente in fiore, vorrei però provare a spostare il focus sul fatto che ognuno di noi oltre ad essere genitore è se stesso.
Finché ciò non genera del male è lecito continuare ad esserlo, cercando di spiegare ai figli le nostre ragioni, che forse oggi non comprenderanno, così come ora come ora la giovanissima follower faticherà a capire le parole di Chiara, ma un domani magari potrebbero cambiare prospettiva.
Questo non significa che siamo obbligati a svestirci per proclamare le nostre libertà, ma nemmeno che dobbiamo vestire forzatamente i panni del genitore modello. Non si tratta solo di mirror selfie bollenti o di difendere le nostre notti da leoni, ma di mostrare ai nostri figli luci e ombre. Nessuno è perfetto, nemmeno mamma e papà!
Una Bionda e Una Penna
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